Siamo sicuri di sapere tutto sulla Flat Tax? Siamo certi di averne capito il senso. Ci aiuta ad entrare al meglio sul tema il Prof. Luigi Marattin, docente di Economia Politica all’Università di Bologna e consigliere economico a Palazzo Chigi, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto Marattin in diretta su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.

La Flat Tax spiegata da chi ci sta dentro e con esempi pratici. E’ un’ottima occasione per capirne di più su questo tema. Ecco i passaggi caldi dell’intervista del Prof. Luigi Marattin, docente di Economia Politica all’Università di Bologna e consigliere economico a Palazzo Chigi:

In merito alla Flat Tax: “E’ sbagliato chiamarla flat tax. Si chiama imposta capitaria, cioè un’imposta in forma fissa sostitutiva di una parte di gettito fiscale. Faccio un esempio pratico: se il calciatore Leo Messi arriva in Italia e va a giocare nella Juventus, sui redditi prodotti con la Juve paga fino all’ultimo centesimo come qualsiasi altro lavoratore italiano, se però ha una società all’estero che ne cura i diritti d’immagine, su quella può sostituire quel gettito solo per 15 anni da un punto di vista fiscale”.

Sul fatto che, secondo Francesco Laforgia, capogruppo del Movimento Democratici e Progressisti alla Camera, questo provvedimento è un’offesa nei confronti degli imprenditori italiani: “La Forgia avrebbe ragione se il ricco che viene attratto in questo modo, pagasse differentemente da un imprenditore italiano, ma in realtà non è così. I redditi che la persona attratta produce in Italia sono tassati come quelli prodotti dall’ultimo degli imprenditori italiani”.

Sul Governo Gentiloni.:“Io e gli altri consiglieri economici scelti da Renzi siamo rimasti tutti a Palazzo Chigi anche col nuovo esecutivo. Il presidente Gentiloni si vede di meno rispetto a Renzi, ma un lavoratore eccezionale”.

Sull’iter legislativo in Italia: “Purtroppo la pratica di governo è strana. non è che quando una legge viene approvata finisce lì, ci sono una marea di provvedimenti attuativi il cui iter è pazzesco. Prima o poi qualcuno dovrà incaricarsi di spiegare agli italiani l’iter che deve fare un iter amministrativo prima di essere approvato”.

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