Fine vita e testamento biologico. Il dibattito in Italia è più vivo che mai. Ileana Argentin, deputata del Partito Democratico, ne ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, durante la trasmissione ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

FINE VITA E TESTAMENTO BIOLOGICO, ASCOLTA L’INTERVISTA A ILEANA ARGENTIN

Sul caso ‘deejay Fabo’ Ileana Argentin si è lasciata andare ad una considerazione che ha emozionato: “In Parlamento ora non stiamo parlando di eutanasia ma di testamento biologico. Se ne discute in commissione giustizia, il 10 dovrebbe arrivare in aula. Se ce la facciamo a farla passare in Parlamento e se il Senato sarà veloce, credo che almeno un passo avanti lo faremo, un passo avanti importante. Non si deve aver paura della morte come non si deve aver paura della vita. Il libero arbitrio è una cosa importante, da tenere sempre a mente. Fatemi dire una cosa: c’è una grande differenza tra chi nasce con un deficit e chi lo diventa. Io non rinuncerei mai alla vita, poter potendo muovere solo 3 dita di una mano su tutto il mio corpo. Ma questo perché è la mia condizione di vita da sempre”.

La riflessione di Ileana Argentin su fine vita e testamento biologico si fa particolarmente emozionante: “Chi non ha idea di cosa sia l’immobilità, chi ha conosciuto i colori, ha corso in moto, nelle macchine, ha vissuto una vita normale, è chiaro che la vive come una disperazione assoluta e non si può pensare che queste persone non vengano rispettate. Se mi chiedessero come voglio rinascere io risponderei disabile, anche se posso sembrare pazza, ma perché sono abituata alla mia vita, mi piace talmente tanto vivere che neanche mi verrebbe mai in mente l’eutanasia o il testamento biologico, ma è doveroso rispettare gli altri. Io amo la vita, non vedo l’ora che arrivi domani per ricominciare, ma rispetto deejay Fabo, perché non ce la faceva più. Perché dovevamo metterlo alla gogna e condannarlo alla vita?”.

Con il dibattito in corso, ricerca scientifica e diritto alla salute tornano prepotentemente al centro delle discussioni pubbliche. L’Università Niccolò Cusano, in questo senso, ha allestito all’interno del campus di Via Don Carlo Gnocchi 3 dei laboratori all’avanguardia per la Ricerca. Laboratori caratterizzati dalle più moderne tecnologie, che hanno prodotto una non trascurabile intensificazione di una attività che già ha portato a risultati concreti e significativi;  un esempio? La collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù,grazie alla quale  sono stati messi a punto degli studi che hanno regalato grandi innovazioni nella diagnosi e nella gestione della sindrome del QT lungo. Dai una mano anche tu. E’ semplice e non costa nulla. Sostieni l’Università Niccolò Cusano con il tuo cinque per mille.