Non si placa e non accenna a farlo. Continua il fuoco incrociato nato dalla protesta dei tassisti contro l’emendamento Lanzillotta-Cociancich al decreto Milleproroghe. Ne parla uno dei due firmatari, il Senatore Roberto Cociancich, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano” condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco il politico cos’ha detto di rilevante sul tema su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano. 

Il Senatore Roberto Cociancich è uno dei firmatari dell’emendamento Lanzillotta-Cociancich al decreto Milleproroghe che sta scatenando la protesta furente dei tassisti. Ecco qual è il suo pensiero in diretta su Radio Cusano Campus:

Sulle ragioni dei tassisti: “Pur rispettandola, faccio fatica a capire i motivi di questa protesta. Questo decreto milleproroghe in realtà non cambia nulla per i tassisti. Questo decreto non fa altro che dare più tempo al governo e alle parti sociali di trovare un accordo per definire una situazione che da un punto di vista normativo è molto confusa. Tutti abbiamo interesse affinché venga regolamentato questo settore, siamo in presenza di novità dal punto di vista tecnologico, come ad esempio il car sharing. Non possiamo fare le metropolitane, i mezzi pubblici sono farraginosi e ci lamentiamo del traffico. Io dico: mettiamoci intorno ad un tavolo e ragioniamo. Se ci sono delle alternative per incentivare le persone a lasciare la propria auto a casa, perché non trovare dei sistemi alternativi per chi non ha i soldi per pagarsi il taxi. Non capisco per quale motivo il cittadino non debba essere coinvolto in questa vicenda che riguarda i tassisti ma anche i cittadini. Mi sono sforzato per capire le argomentazioni dei tassisti, sono andato sui loro forum, le loro chat, ho trovato le loro preoccupazioni, ma non c’erano argomentazioni che spiegassero a cosa sia dovuta questa preoccupazione”.

Sulla Raggi al fianco dei tassisti: “Evidentemente il sindaco Raggi è troppo impegnato e non ha trovato tempo per leggere quest’emendamento che è un invito a sedersi al tavolo e non è una decisione calata dall’alto. Forse oggi lei non aveva la prontezza per capire di cosa si stesse parlando. E’ una dimostrazione del fatto che c’è poca attenzione verso gli interessi della collettività. La Raggi si conferma l’espressione di un gruppo che tutela le singole categorie, io mi aspettavo un discorso più completo sulla mobilità anziché una visione conservatrice”. 

Su Uber. “Io prendo spesso i taxi. Nelle ultime 48 ore ho evitato perché poteva sembrare un gesto di sfida quindi ho preferito andare a piedi. Avrebbero potuto riconoscermi perché hanno fatto circolare le mie fotografie. Uber? L’ho usato due volte in vita mia, una a Città del Messico e uno a Tel Aviv, in Italia non lo uso perché finché non viene fatta chiarezza su questo sistema preferisco evitare e rimanere nella legalità”.

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