E alla fine è arrivato il punto definitivo sul delitto di Avetrana. Alla fine è arrivata la sentenza della Cassazione a completare una storia davvero molto brutta che ha tenuto col fiato sospeso tutta l’Italia. Nessuna sorpresa, nessun capovolgimento di fronte. Commento l’epilogo giudiziario del delitto di Sarah Scazzi l’avvocato Nicodemo Gentile, uno dei legali della famiglia Scazzi, ospite della trasmissione “Legge o Giustizia” condotta da Matteo Torrioli. Ecco i passaggi chive della sua intervista su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’ateneo Niccolò Cusano.

La sentenza della Cassazione ha confermato l’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Commenta il finale del delitto di Avetrana  l’avvocato Nicodemo Gentile, uno dei legali della famiglia Scazzi. Ecco cos’ha detto ai microfoni di Radio Cusano Campus:

Sulla sentenza: ”La speranza era alta, altissima perché questa vicenda è stata ben gestita dalla magistratura italiana. C’è stato tanto lavoro, rispetto delle regole e quantità: non a caso abbiamo 2800 pagine di motivazioni che faranno giurisprudenza. Voglio fare i complimenti a nome della famiglia Scazzi alla Procura e ai giudici che, con equidistanza, hanno detto cosa è successo ad Avetrana, stabilendo una verità processuale che sia avvicina in maniera quasi assoluta alla verità storica”.

Sull’umore della famiglia Scazzi: “Siamo soddisfatti professionalmente ma rimane il rammarico di una famiglia che è stata distrutta da questo omicidio. La morte di Sarah Scazzi, poi, ha determinato anche la fine della famiglia Misseri. Hanno fatto i furbacchioni ma le condanne erano inevitabili. Hanno infatti avuto la colpa di scegliere di infarcire le loro dichiarazioni con bugie, accuse reciproche, mezze verità. La verità è invece emersa con tutta la sua forza”.

Sul lavoro dei difensori di Sabrina e Cosima: “Hanno fatto un lavoro, sotto il profilo tecnico, di altissima qualità e professionalità. Bisogna fargli i complimenti ma si devono rassegnare”.

Su Michele Misseri: “Non mi è mai capitato di avere a che fare con un personaggio simile. E’ passato dall’onesto contadino lavoratore, grande faticatore nelle campagne del Sud, al becchino di Avetrana, dato che non ha partecipato all’uccisione della giovane. Gli è stato consegnato il lavoro di “smaltimento” di Sarah. Ora è passato dal becchino all’uomo inutile. In ragione di questo avvitamento su se stesso con continue bugie, è diventato inutile per tutti. La giustizia lo ha allontanato perché si è arrivati alla condanna della figlia e della moglie. E’ inutile anche per i suoi familiari, che non lo degnano neanche di uno sguardo. Michele pagherebbe oro per avere una parola di conforto dalla moglie e dalla figlia. È giusto che paghi e che paghi anche sotto il profilo umano. Gli sarebbe bastato dire la verità”.