La pancia, come secondo cervello, e l’alimentazione, come soluzione al problema della solitudine, questi alcuni punti toccati stamani durante l’intervista a Paola Medde, dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. A breve in libreria arriverà il libro “I bambini e il cibo”, di cui Paola è autrice, e per l’occasione abbiamo anticipato alcuni contenuti.  

“Incontro spesso coppie di genitori preoccupati del fatto che i bambini mangino troppo o troppo poco”, ha detto la coordinatrice del gruppo di lavoro Psicologia e Alimentazione. “Esiste una confusione tra educazione alimentare e quella nutrizionale. L’educazione nutrizionale si rifà all’equilibrio tra gli alimenti. Le persone hanno molta difficoltà a relazionarsi col cibo, noi strutturiamo il rapporto con il cibo che si costituisce di vari fattori tra cui l’abitudine, i significati simbolici, il rapporto affettivo. Non è un caso che oggi stiano emergendo sempre di più quelli che vengono chiamati emotional eating cioè il mangiare per spinta dell’impulso emotivo per cui le persone si rivolgono al cibo non tanto perché hanno fame, ma perché sono arrabbiate, perché sono nervose e perché si sentono sole”, ha aggiunto a #genitorisidiventa.

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