Il Fabrizio Rondolino che non ti aspetti. L’editorialista dell’Unità è intervenuto stamattina ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del format ECG e si è lasciato andare a considerazioni sorprendenti a proposito delle problematiche giudiziarie di Virginia Raggi e delle nuove regole imposte da Beppe Grillo ai suoi parlamentari sulla comunicazione.
Rondolino sulla sentenza della Consulta: “Non so se è vero che al Nazareno dopo la sentenza della Consulta siano i partiti i cori da stadio. Votare il 23 aprile? No, semmai a giugno sarebbe la data più probabile. Immagino che il buon umore di Renzi derivi dal fatto che questa sentenza sia autoapplicativa, consente di andare a votare subito. E’ un’arma di pressione per non tirarla troppo per le lunghe e questa è una buona notizia per chi vuole votare presto. I due consultellum sono un disastro epocale per il nostro Paese, garantiscono l’ingovernabilità dell’Italia. Fossi in Renzi farei una battaglia seria in difesa del maggioritario. Credo che non ci sia neanche da parte di Renzi tutta questa smania di andare a votare a tutti i costi, credo che sia più una cosa che gli venga attribuita. E’ giusto andare a votare, ma bisogna capire come si va a votare. Bisogna andare a votare per avere un Governo”.
A sorpresa, Rondolino è d’accordo con Grillo e con la sua stretta sulla comunicazione dei deputati: “Sono assolutamente d’accordo con lui, non condivido lo scandalo che qualcuno ha sollevato, anzi mi piacerebbe che anche il Pd funzionasse in questo modo. La disciplina interna è importante, non dovrebbe neanche essere messa in discussione. Le regole di comportamento fanno bene a tutti, anche alla politica. Uno dei motivi per cui il Pd ha cosi poco appeal è il fatto che tu voti il Pd ma alla fine non sai cosa stai votando, perché alla fine ognuno fa come gli pare. Questa cosa è il contrario della democrazia, perché se io voto un partito voglio che faccia una cosa, non una cosa e il suo contrario insieme”.
Sulle problematiche giudiziarie di Virginia Raggi Rondolino sorprende tutti: “Devo dire la verità, considero veramente delle sciocchezze le accuse che sono rivolte al sindaco Raggi. Sono reati che io considero praticamente inesistenti. Se sei sindaco devi poter scegliere chi vuoi. Questa inchiesta la trovo ridicola, una delle classiche inchieste con cui la magistratura cerca di impedire il corretto funzionamento della politica nel nostro Paese”.