Le banche sono sempre state un nodo cruciale per le sorti economiche, e non solo, del nostro paese. Ecco perché il recente intervento su di esse ha smosso non poco le acque sul tema. Dice la sua Massimo Mucchetti, Senatore del Pd, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto il politico all’emittente dell’ateneo.

Banche, Renzi e lavoro. Massimo Mucchetti, Senatore del Pd, non si è tirato indietro ai microfoni di Radio Cusano Campus. Ecco i passaggi più importanti della diretta:

Sul dialogo nel PD. “Renzi non è il Vangelo, anche perché ha infilato una serie di errori significativi. E’ bene sentire cosa dice il segretario, ma poi è bene che il partito rifletta al suo interno e si apra anche all’esterno ascoltando le persone che vogliono bene il Pd”.

Sul lavoro. “Noi abbiamo sempre contestato che il problema dell’Italia fosse fare l’Italicum e le riforme costituzionali, perché la vera emergenza del Paese è il lavoro. Bisogna aprire un nuovo ciclo di investimenti nel Paese che generi lavoro stabile e qualificato. La riforma del mercato del lavoro non ha dato gli esiti sperati perché se gli imprenditori non hanno una prospettiva di poter collocare i propri servizi, non c’è riforma del lavoro che possa spingerli ad assumere. Speriamo che il governo Gentiloni faccia tesoro di questa esperienza”.

Sull’intervento su sistema bancario: “E’ un intervento abbastanza buono, ma che ha il difetto grave di arrivare minimo con 7-8 mesi di ritardo. Finalmente il governo si è deciso ad intervenire nel sistema bancario per evitare dei crack che avrebbero avuto come effetto una reazione a catena, ma c’è voluto che Renzi andasse via da Palazzo Chigi per fare questo provvedimento. Con Mps si è perso tempo per due ragioni: primo perché il governo Renzi non ha capito i termini della questione bancaria in Italia, l’ha affrontato in termini demagogici. In secondo luogo perché c’è stato il referendum e Renzi ha puntato tutto su un’operazione di aumenti di capitale su Mps, il cosiddetto salvataggio privato, che si vedeva ad occhio nudo che non poteva funzionare. Il governo aveva paura di passare come amico delle banche, che è una sciocchezza, un conto sono i banchieri, un conto sono le banche, che servono al Paese”.

Sulle elezioni. “Penso che l’Italia non abbia bisogno di ulteriori campagne elettorali a stretto giro. Credo che il governo debba governare seguendo la Costituzione che non prevede governi a termine, i governi restano in carica finchè hanno la fiducia del Parlamento. Renzi giochi la sua partita insieme agli altri, cerchi di fare delle proposte che stiano in piedi. Non si può dire andiamo a votare a febbraio, il giorno dopo dire andiamo a votare a giugno”.

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