Radio Cusano Campus, da sempre attenta all’uscita dei nuovi singoli, non tralascia gli artisti meno conosciuti che abbracciano generi indipendenti dalla musica pop o dalla cultura di massa, come gli Husky, la band australiana che dopo l’uscita di Not coming back torna con
Saint Joan.
Il brano è una profonda meditazione sull’amore e l’imparare a lasciarsi andare. I preambolo di
Saint Joan riprende il ritmo dei respiri che precedono una lunga corsa, sono intensi e profondi; segue un ritmo costantemente crescente come i battiti del cuore nel mezzo di una camminata veloce. Il brano è influenzato dal folk americano e
Ruckers Hill è stato mixato da Phil Ek, che ha collaborato con Fleet Foxes, ,Band of Horses,The Shins.
Arrivano da Melbourne gli
Husky, il duo capitanato da
Husky Gawenda che, con il disco
Ruckers Hill, ha voluto rendere omaggio alla propria terra traendo il nome da un’area di suburbio australiano, Northcote.
La registrazione di
Ruckers Hill è avvenuta tra gli studi di Melbourne e Sydney, ma anche nella casa a Collingwood di
Gawenda e infine nell’entroterra semirurale di Melbourne, in un posto chiamato Echidna Studios.
«È un semplice monolocale, in una splendida posizione sulle colline che dominano la Yarra Valley, con Fella, il cane, e due capre che vagabondavano nel giardino. Lì abbiamo dato Vita al nostro sogno e creato il Disco», dichiara il leader degli
Husky,
Gawenda.

Su espressa volontà degli
Husky anche la copertina del singolo
Saint Joan è stata raffigurata a mano dall’ artista Tunni Kraus al fine di ottenere immagini reali e sincere.
Lucinda Schreiber ha disegnato manualmente il video di
Saint Joan, qui riportato:
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=Ljg5PveohSQ[/embed]