Lei non vuole convincervi a non mangiare più carne. Anzi. Lei vuole rendervi consapevoli di ciò che ogni giorno vi arriva nel piatto. Vostro o dei vostri figli. Giulia Innocenzi, autrice di Tritacarne, edito da Rizzoli, ha realizzato un’inchiesta pazzesca. Un viaggio negli allevamenti intensivi italiani destinato a sollevare un polverone di dimensioni nazionali. 

Per parlare di Tritacarne, la sua libro-inchiesta sugli allevamenti intensivi edita da Rizzoli, Giulia Innocenzi è intervenuta su Radio Cusano Campus, nel format ECG. Ha parlato di quanto sia stato complicato condurre questo reportage, ma ha anche posto l’accento sulle realtà più incredibili che è riuscita a portare alla luce.

Giulia Innocenzi per realizzare Tritacarne, questa inchiesta coraggiosa sugli allevamenti intensivi, ha corso diversi rischi: “Per introdurmi negli allevamenti intensivi entravo di notte nelle strutture della Pianura Padana, non ho fatto scasso, perché fortunatamente bastava abbassare la maniglia, ma quello è l’unico modo per scoprire davvero cosa accade negli allevamenti intensivi italiani”.

Molti allevatori non l’hanno presa bene: “Al momento ho già due querele, un magistrato prima che andassi a fare la mia inchiesta mi disse di stare attenta perché gli allevatori, per timore di furti, hanno il fucile in casa. Fortunatamente non ci hanno mai beccato”.

GIULIA INNOCENZI PARLA DI ALLEVAMENTI INTENSIVI SU RADIO CUSANO CAMPUS. CLICCA QUI PER ASCOLTARE L’INTERVISTA INTEGRALE. 

Giulia Innocenzi si è trovata davanti a una realtà terrorizzante: “All’interno di questi allevamenti intensivi ho visto scene da film dell’orrore. All’interno di un allevamento di maiali c’erano questi maiali che ammassati uno sopra l’altro si mangiavano la codina tra di loro, questo perché le loro condizioni erano talmente allucinanti che arrivavano al cannibalismo. C’erano maiali senza neanche più la coda, maiali con infezioni, maiali che poi devono essere imbottiti di antibiotici”.

Giulia Innocenzi, autrice di tritacarne, inchiesta sugli allevamenti intensivi
Giulia Innocenzi, autrice di tritacarne, inchiesta sugli allevamenti intensivi

Proprio quello sugli antibiotici, ha detto Giulia Innocenzi intervenendo a Radio Cusano Campus per parlare di “Tritacarne”, edito da Rizzoli, rischia di essere l’allarme più importante da prendere in considerazione: “L’Italia è il terzo paese d’Europa per l’utilizzo degli antibiotici agli animali di allevamento dopo Cipro e Spagna. Gli animali in quelle condizioni non potrebbero sopravvivere senza antibiotici, ai polli vengono dati direttamente nella canalina dell’acqua, ad esempio. Non solo la qualità della carne viene inficiata da questo, ma c’è anche un fenomeno che scatenerà un vero e proprio allarme, l’antibioticoresistenza. Un report commissionato dal governo inglese ha calcolato che nel 2050 ci saranno dieci milioni di morti proprio per l’antibioticoresistenza. Nasceranno dei batteri non più curabili con gli antibiotici oggi in circolazione e questo proprio perché noi diamo gli antibiotici agli animali. Una assurdità. Con questo libro ho voluto raccontare cosa ci mangiamo, come ha vissuto quello che ci mangiamo e quindi dare la possibilità ad ognuno di noi scegliere se ne vale davvero la pena. Questo è l’unico modo per fermare l’aberrazione degli allevamenti intensivi, che sono una tortura sanitaria per gli animali ma anche una bomba sanitaria e una bomba ecologica. Più dei trasporti, sono gli allevamenti a inquinare e a incrementare l’effetto serra, perché rispetto al cambiamento climatico il 18% del gas serra viene dato dagli allevamenti intensivi”