Passano i giorni, il referendum del 4 dicembre è sempre più vicino e il dibattito nel Paese si fa sempre più furente. Per parlare proprio del referendum del 4 dicembre questa mattina è intervenuta su Radio Cusano Campus Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle.

A proposito del referendum del 4 dicembre Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato: “E’ come quando vai dal medico per dimagrire. Renzi è come il medico che ti suggerisce di tagliarti un braccio per perdere peso. Perdereste dieci chili facendovi tagliare un braccio? Questi stanno facendo così: volete risparmiare 50 milioni di costi sulla politica? E la gente risponde sì, così da farsi togliere un pezzo di democrazia. Ma si può fare un ragionamento simile? Si può trattare così la cittadinanza? Mentendo poi, perché il referendum con quel quesito è una menzogna completa. Un faccia a faccia tra Renzi e Grillo? Non lo so, ma chi che Grillo penso a un Di Battista o a un Morra o un Toninelli, che stanno dentro le commissioni”.

Ancora sul referendum del 4 dicembre, Paola Tavenra non lesina una critica a Roberto Benigni: “Qualche anno fa era in televisione per dire che la nostra è la Costituzione più bella del mondo, adesso si mette a dire che non vince il sì l’Italia sta peggio dell’Inghilterra dopo Brexit. Io oggettivamente non so più che cosa devono fare agli italiani per convincerli che o mandano a casa queste persone o ci ritroveremo in uno dei periodi più bui della nostra storia”.

Paola Taverna, sul referendum del 4 dicembre, critica anche la minoranza dem: “Io mi aspetto che per far vincere il sì Renzi prometterà di mettere la risurrezione per tutti in Costituzione. Questo ormai dice qualsiasi cosa. Promettere al suo partito, che comunque ama farsi prendere in giro, il cambiamento dell’Italicum dopo il referendum è una palese presa per i fondelli nei confronti del suo partito. Potevano incidere in Parlamento, invece hanno consentito a Renzi di fare di tutto. Oggi, a poche settimane dal voto del referendum si mettono a contrattare? Questo è un voto di scambio. La minoranza dem è credibile tanto quanto il segretario del Pd…”.