Start Cup Lazio 2016, la Business Plan Competition promossa dai principali Atenei, Centri di Ricerca, Incubatori, realtà imprenditoriali, finanziarie e associazioni di categoria presenti nel Lazio, ha vissuto un passaggio di fondamentale importanza nei giorni scorsi quando, nella cornice accademica dell’Aula Magna dell’Università degli studi N. Cusano, le migliori 22 idee d’impresa ad alto contenuto tecnologico sono passate al vaglio della Commissione di valutazione al fine di scremare ulteriormente i progetti dei partecipanti per arrivare ad un massimo di 13 proposte da portare allo step successivo della competizione.

Tra i 22 pitch in concorso, 4 sono da attribuire ad altrettanti studenti dell’Università N. Cusano e, in un contesto particolarmente selettivo, 2 di questi hanno meritato il passaggio alla fase successiva. Jacopo Gambuti, studente alla triennale della Facoltà di Economia, ha visto il suo progetto, ribattezzato IPS, incontrare il favore della Commissione, che ne ha apprezzato i contenuti ma anche la fase di presentazione. Stessa sorte per LOGOS, l’idea-progetto di Andrea Alioto, studente di Ingegneria all’UniCusano. Jacopo ed Andrea  saranno ora affiancati da un pool di esperti nella stesura di un business plan e vivranno un periodo di tutoraggio finalizzato ad un’esperienza di autoimprenditorialità e consolidamento d’impresa da sostenere all’interno di una delle sedi del circuito tra incubatori, spazi attivi e fab lab del Lazio.

Jacopo Gambuti, quali sono gli elementi principali che costituiscono il tuo progetto e quanto credevi nella possibilità di convincere la Commissione con la tua presentazione?

“IPS è il nome del progetto del mio team di ricerca e risulta essere parte di un modello informatico strutturato a cluster che raccoglie una serie di dati, li cripta, li scompone e li invia a tanti dispositivi, principalmente smartphone, allo scopo di farli elaborare. In estrema sintesi si potrebbe parlare di un super computer condiviso. Io ed il mio team abbiamo sempre creduto nella validità della nostra idea ma non pensavamo di poter accedere alla fase successiva di Start Cup Lazio. La prospettiva di essere affiancati e consigliati da esperti del settore per sviluppare concretamente la nostra idea è elettrizzante, non vediamo l’ora di cominciare”.

Andrea Alioto, il tuo LOGOS nasce per risolvere una problematica personale ma molto diffusa. Credevi nella possibilità di essere ancora in gara arrivato a questo punto?

“LOGOS nasce da un problema personale, infatti io soffro di disturbi come la dislessia e la discalculia. Con il mio progetto cerco un sistema pratico per superare questi che possono essere definiti disturbi dell’apprendimento. Sostanzialmente si tratta di realizzare un dispositivo che effettui un elettroencefalogramma in tempo reale abbinandolo all’elettrostimolazione transcranica a basso potenziale. L’utilizzo di questo dispositivo permetterebbe di migliorare di oltre il 70% i risultati che normalmente potrebbero essere ottenuti attraverso i classici programmi di riabilitazione. Il nostro auspicio è che attraverso l’utilizzo di questa tecnologia si possa andare ad incidere positivamente non solo sui disturbi dell’apprendimento ma anche su quelli relativi alla sfera della memoria. Per quanto riguarda il passaggio alla fase successiva di Start Cup Lazio, sono molto emozionato ma anche particolarmente determinato, finchè avrò la possibilità cercherò di concretizzare la mia idea”.