C’è chi, magari un po’ banalmente, si augura la pace nel mondo, chi spera e si adopera per un pianeta più pulito e chi mette in cantiere una laurea oppure un figlio. Tra i molteplici auspici che abbiamo avuto modo di ascoltare per questo 2016, uno dei più ambiziosi, singolari ed elettrizzanti proviene da Mark Zuckerberg, fondatore multimilionario di Facebook, che per l’anno nuovo si è dato un obiettivo mica da poco: progettare un’intelligenza artificiale capace di agevolare le sue attività quotidiane, siano esse domestiche o lavorative, una macchina “senziente” in grado di svolgere attività in completa autonomia presentando visualizzazioni di dati e informazioni in realtà virtuale.

L’auspicio del buon Mark si può circoscrivere alla stregua di un progetto personale, totalmente indipendente da Facebook: Zuckerberg non è nuovo ad “auspici” di questo genere, ama porsi una nuova sfida con l’avvio di ogni nuovo anno, come ad esempio imparare il Mandarino o leggere due libri al mese. Se il vostro pensiero, influenzato dai vostri trascorsi cinematografici, dovesse farvi pensare a J.A.R.V.I.S., l’assistente virtuale di Tony Stark, non siete lontani dalla verità. E’ infatti lo stesso Zuckerberg a dichiarare: “Potete pensare qualcosa di simile a Jarvis di Iron Man. Penso di iniziare ad esplorare quali tecnologie siano già esistenti e istruirle a riconoscere la mia voce per controllare tutto ciò che c’è in casa: musica, luci, temperatura e via dicendo”.

Ma non è tutto, anzi, il resto del progetto è ancora più ambizioso: “A questo punto le insegnerò a lasciar entrare gli amici osservando i loro volti quando suonano alla porta e a farmi sapere se c’è qualcosa da controllare nella stanza di Max, la sua piccola bimba di pochi mesi, quando non sono con lei”.

Zuckerberg continua: “In Facebook trascorro molto tempo a lavorare con gli ingegneri per costruire nuove cose. Uno degli elementi più gratificanti del lavoro è esplorare i dettagli dei progetti tecnici. Faccio questo con Internet.org, quando si tratta della fisica coinvolta nella costruzione di avioggetti alimentati da energia solare e di satelliti per trasmettere a terra l’accesso a internet. Faccio questo con Oculus, quando si tratta di affrontare i controller o il software che progettiamo. Lo faccio con Messegner per mettere la nostra AI nelle condizioni di rispondere a qualunque domanda abbiamo. Ma c’è una forma di gratificazione differente quando si costruiscono le cose per conto proprio e quest’anno la mia personale sfida è di fare questo. Dovrebbe essere una sfida intellettuale divertente programmare questo per me stesso. Non vedo l’ora di condividere cosa ho imparato nel corso dell’anno”. Mai porsi obiettivi a portata di mano, sognare il futuro per realizzarlo nel presente.