Roaming cancellato ufficialmente dal 30 giugno 2017. Il sì definitivo è arrivato dal Parlamento Europeo. «Consumatori e imprenditori avevano atteso a lungo», ha commentato soddisfatto il Commissario Ue,  Andrus Ansip. Fine dunque  dei costi extra che si pagano quando si usa il proprio numero telefonico sulle reti di altri operatori fuori dai confini nazionali. 

COSA CAMBIA?

L’abolizione completa dei costi del roaming verrà preceduta da un primo taglio previsto già dal prossimo aprile. Quando si andrà all’estero (nei paesi della UE)  si pagherà un sovraccosto massimo di 2 centesimi per gli sms, 5 centesimi al minuto per le chiamate e 5 centesimi per megabyte per i dati scaricati (attualmente invece le tariffe hanno un tetto rispettivamente di 6, 19 e 20 centesimi).

IL PERCORSO

Dal punto di vista delle compagnie di telecomunicazioni ovviamente, la notizia è stata una sconfitta. Gioiscono invece consumatori, turisti e viaggiatori, per i quali si tratta invece di una misura attesa da tempo. Già nel 2014 infatti la Commissione Ue aveva fornito i risultati di un’indagine su 28mila cittadini dell’Ue da cui emergeva che il 94% degli europei che viaggia al di fuori del proprio paese fa un uso limitato di servizi come Facebook sul cellulare a causa dei costi del roaming. In particolare il 47% degli utenti non userebbe mai il cellulare per collegarsi a internet in un altro paese dell’Ue, solo un utente su dieci consulterebbe le e-mail come se fosse a casa, più di un quarto degli utenti semplicemente spegne il cellulare quando viaggia all’interno dell’Ue. Per quanto riguarda il nostro Paese,  il 18% spegne il cellulare, il 58% ammette di non fare telefonate, il 19% disattiva il traffico mobile.