Rino Gaetano avrebbe compiuto oggi 65 anni. Da suo accanito fan e affezionato ascoltatore, mi chiedevo stamattina, sentendo la sua “Ti Ti Ti” all’interno della mia automobile, come avrebbe commentato l’attualità politica e sociale. A chi avrebbe detto “Nun te reggae più“, chi avrebbe accusato di essere un servo di partito, “che ti chiede un voto, un voto pulito“, chi avrebbe considerato alla stregua di “politici imbrillantinati, che minimizzano i loro reati“. 

Come la penserebbe oggi Rino Gaetano? Ovviamente saperlo è impossibile. Il mio è un gioco dagli esiti incerti, un interrogativo cui ognuno potrebbe rispondere esponendo la propria opinione. Io credo che Rino Gaetano oggi sarebbe stato un grillino.

Fuori dagli schemi, come Rino Gaetano è stato sempre, lontano dalla politica, dai partiti di tipo tradizionale, dagli schieramenti preconfezionati, da quella destra e da quella sinistra che negli anni hanno tradito le proprie ideologie per restare scatole vuote, utili esclusivamente a circoscrivere un’area irreale in grado di indirizzare il cittadino in cabina elettorale, nemiche di giorno e amiche di notte, sedute allo stesso tavolo,  pronte ad ingozzarsi insieme, alle spalle dei rossi e dei neri,  quelli veri, che negli anni di piombo per un’idea, giusta o sbagliata che fosse, hanno preso una pallottola, qualche anno di galera, o peggio ancora, hanno perso la vita.

La mia personalissima convinzione è che Rino Gaetano sarebbe stato un grillino.  Non un attivista, per carità. Un simpatizzante, forse. Pronto ad aspettare al varco anche il Movimento Cinque Stelle, ovviamente, da criticare, in caso di errori, a modo suo: con una canzone. Che sicuramente sarebbe stata da ricordare. Come tutte.