I nonni. Da qualche anno ormai c’è una festa, il 2 ottobre, dedicata a loro. Così ogni anno, proprio in concomitanza della festa, si versano fiumi di inchiostro per celebrarli e ricordarne l’importanza , il loro ruolo nel salvare i bilanci di molte famiglie o il loro aiuto nell’accudire i nipoti al di fuori degli asili o della scuola.

Le temperature altissime ci ricordano che siamo lontani da Ottobre eppure una foto scattata qualche settimana fa a Sabaudia irrompe nei nostri ricordi e nelle nostre emozioni per farci tornare a quelle estati passate con i nostri nonni. Si partiva sempre molto presto, l’odore inconfondibile della macchina nuova, il mare o il paese, le carte, le bocce, la nonna in cucina, le passeggiate, in spiaggia solo la mattina presto o la sera tardi, il volante della macchina provata a guidare per la prima volta, le richieste di gioco più assurde che comunque loro provavano sempre a realizzare.

Poi qualche anno più tardi la paghetta, le raccomandazioni, trovarli alzati fino a tardi ad aspettarti, la nonna sempre in cucina e la loro macchina che aveva sempre l’odore della macchina nuova. Soprattutto la sicurezza di trovare sempre rifugio da loro, di sentirsi rispondere sempre “andrà tutto bene” anche quando i problemi sembravano insormontabili. La consapevolezza di trovarsi di fronte ad un amore incondizionato e di essere sempre per loro, nonostante tutto, i migliori. Così ti capitava di sentirli parlare di te con degli amici e di descriverti come il miglior atleta della tua città, anche se alle gare della tua scuola eri arrivato ultimo, o come un genio dell’informatica, semplicemente perché ti vedevano giocare al computer tutto il giorno

Una foto, dicevamo. Scattata a Sabaudia qualche settimana fa e che lì per lì ha strappato qualche sorriso e molta commozione nei presenti. Forse una delle immagini più belle che vedremo questa estate e che probabilmente qualcuno riproporrà il prossimo ottobre in occasione della festa dei nonni.

La foto mostra un nonno, coi bermuda hawaiani passeggiare lungo la riva con in braccio il suo nipotino di pochi mesi e per proteggerlo dal sole, invece di un banalissimo cappellino, un ombrellone da spiaggia.

Un’immagine tenera, divertente, umana, simbolica. Dai sentimenti al bilancio, dall’educazione all’amore siamo vissuti o viviamo ancora sotto l’ombra di un grande ombrellone che i nostri nonni hanno tenuto aperto sopra di noi. E che ci siano ancora o no, e che ci crediate o no, sono convinto che riescano a trovare sempre il modo per coprirci con il loro ombrellone.

Quindi un consiglio a tutti i nipoti. Se quest’estate la state passando con i vostri nonni, arrabbiatevi pure se vi inseguono di nascosto per vedere dove andate, se vi ricordano ogni cinque minuti che bere e fumare fa male, se vi guardano scuotendo la testa invitandovi a vestirvi meglio e a tagliarvi i capelli. Arrabbiatevi pure ma sappiate che queste estati con i vostri nonni non le dimenticherete mai e che probabilmente un giorno l’ombra di quell’ombrellone vi mancherà da morire.