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    2 commenti su “Tracciabilità del vino: Il futuro è l’analisi del DNA”

    1. La tracciabilità sta diventando una sensibilità diffusa. Molte sono le aziende che offrono servizi di tracciabilità, come SEiD, ad esempio, che propone un sistema innovativo di tracciabilità, di facile utilizzo e a basso costo. Il sistema di certificazione SEiD prevede una doppia etichetta che permette al consumatore di avere le informazioni sulla tracciabilità del prodotto, interrogando un primo codice (alfanumerico e irripetibile) prima dell’acquisto, ma poi attraverso il secondo codice, nascosto e consultabile solo dopo l’acquisto, si ha accesso anche ad una serie di dati sul post vendita come le garanzie o i consigli per l’utilizzo. La lettura del codice è facile e veloce: basta scaricare un’app generica per la lettura dei Qr-code (o scaricare l’app ufficiale SEiD)”.

    2. Buongiorno,
      mi congratulo con il progetto e la diffusione della notizia. Vorrei inoltre segnalare che la tracciabilità molecolare del vino, altra cosa rispetto all’importante tracciabilità documentale, è stata oggetto di recenti pubblicazioni scientifiche (Pereira et al. AJEV 2011; Bigliazzi et al. 2012) ed è attualmente in corso di studio grazie a progetti finanziati dalla Regione Toscana (Winefinger, Università di Siena, Università di Firenze e Pisa). Dal punto di vista applicativo e dello sviluppo del metodo, dai vini sperimentali a quelli commerciali, è stata sostentua dal 2009 da inizive internazionali finanziate dall’Ente governativo statunitense, TTB (Alcohol And Tobacco Tax And Trade Bureau).
      Sono felice di sapere che a livello nazionale, oltre all’Università di Siena che se ne occupa dal 2006, anche altri gruppi si stiano occupando d i tracciabilità molecolare dei vini basata sul test del DNA.
      Dott. Rita Vignani

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