Chi?
Mi chiamo Marco Zuliani, torinese, classe 1980, e nel panorama musicale italiano sono meglio conosciuto come Zuli.

Che cosa?
Da sempre sono votato alla musica black, il mio stile spazia tra le sonorità hip hop e quelle del reggae. Il mio modo di rappare si distingue dalla maggior parte dei rapper italiani grazie alla mia predisposizione nell’alternanza tra rap e cantato che credo renda la mia musica unica sulla scena italiana e potenzialmente accessibile a un largo pubblico. “Exploit” è il mio ultimo lavoro, un EP di sette tracce che anticipa il mio prossimo progetto discografico. Al mio fianco ci sono importanti personaggi del panorama hip hop italiano con cui, in questi anni, musicalmente ho condiviso molto, come Don Joe e JakeLaFuria (Club Dogo), Johnny Marsiglia, Emiliano Pepe e Primo (Cor Veleno).

Quando?
Ho cominciato a muovere i miei primi passi in musica verso la metà degli anni novanta, periodo florido in Italia per la nascita e lo sviluppo di “nuovi” generi musicali, tra cui appunto il reggae e il rap, che cominciavano proprio in quel periodo a mettere le loro radici anche nel nostro Paese.

Dove?
La città che ha contribuito alla mia crescita artistica e contaminazione musicale è quella da cui provengo, Torino, che da sempre sforna talentuosi artisti e musicisti.

Perché?
Quello che da sempre mi spinge a fare musica è un sentimento che negli anni è cresciuto insieme a me… all’inizio era una voglia di rivalsa, di sentirmi speciale nel contesto della periferia dalla quale provengo, realtà che dà poche possibilità e alternative per essere e sentirsi speciale… nel tempo è diventata la necessità di raccontarsi e comunicare alle persone. Un percorso di consapevolezza in cui la musica, oltre a essere stata un’opportunità meravigliosa, è stata in alcuni momenti della mia vita, la migliore amica, la madre, lo psicologo, l’esorcista. Da sempre ho un legame viscerale con la musica, che credo traspaia dall’energia e dalle parole delle mie canzoni.