La Lazio si rifà il look. Dalla prossima partita di campionato, quando i biancocelesti ospiteranno il Milan, sabato sera nell’anticipo dell’Olimpico, la Lazio indosserà una nuova maglia che sta già facendo impazzire tutti i tifosi del più antico club capitolino. 

Lazio, una maglia da leggenda, omaggio alla banda del meno nove. La nuova maglia della Lazio è un richiamo alle leggendarie divise indossate dalla banda del meno nove, che nonostante i punti di penalizzazione riuscì ad evitare la retrocessione in Serie C guidata da Fascetti e grazie al gol di Fiorini che in un Lazio-Vicenza passato alla storia salvò per i capelli il passato e il futuro di un club che andando in C sarebbe, con ogni probabilità, fallito.

Lazio, una maglia da leggenda, omaggio alla banda del meno nove. La Lazio ha deciso di riproporre questa maglia con l’aquila stilizzata su un petto dai colori del cielo, perché si tratta di una vera e propria opera d’arte di marketing calcistico, ma non solo. Quella con l’aquila stilizzata sul petto è forse la maglia più importante che il club biancoceleste abbia mai avuto in ormai 115 anni di storia. Senza quei ragazzi di Fascetti, senza il gol di Fiorini che salvò la Lazio contro il Vicenza o l’inzuccata di Poli contro il Campobasso durante gli spareggi di Napoli, non ci sarebbe stata l’Epopea cragnottiana. La Lazio non avrebbe vinto il suo secondo scudetto, non avrebbe portato a Roma il primo trofeo Europeo riconosciuto dalla Uefa che l’urbe eterna abbia mai visto, non avrebbe sconfitto gli invincibili del Manchester United nel Principato di Monaco, non avrebbe vinto il derby dei derby il 26 maggio 2013, semplicemente perché non ci sarebbe stata.

Lazio, una maglia da leggenda, omaggio alla banda del meno nove. E’ per questo, oltreché per l’innegabile bellezza estetica, che i tifosi della Lazio sono innamorati di quella maglietta entrata nella storia e finalmente pronta a rivivere una seconda volta, a partite da sabato sera, quando gli uomini di Pioli ospiteranno il Milan all’Olimpico. Certo è che Mauri e compagni avranno una grande responsabilità: una maglia così importante è un’arma a doppio taglio. Per i giocatori sarà sicuramente un onore indossarla, ma avranno anche il compito di onorarla. Scendere in campo con quella maglia, vuol dire ricordare una pagina epica di calcio e di sport. Per la Lazio, ma non solo. Omaggiare un gruppo di ragazzi e il loro allenatore, dati per spacciati da tutti, che ad un passo dalla morte riuscirono a risorgere. Scrivendo la prima pagina di un futuro che dal 1987 in poi ha regalato alla Lazio ventotto anni pieni di trionfi e di successi.