I Ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr) di Roma hanno dimostrato, per la prima volta, che la corsa è in grado di bloccare il processo di invecchiamento cerebrale e di stimolare la produzione di nuove cellule staminali, che migliorano le capacità mnemoniche. Lo studio è pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Stem Cells. Ne ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus (89.100 Fm a Roma e nel Lazio) il coordinatore della ricerca il Dott. Stefano Farioli del Ibcn-Cnr di Roma.

 

Voi ricercatori del CNR di Roma avete dimostrato per la prima volta che la corsa è in grado di bloccare il processo di invecchiamento cerebrale e di stimolare la produzione di nuove cellule staminali che migliorano le capacità mnemoniche. Com’è possibile?

Noi abbiamo lavorato sul modello murino (topi nda) in cui la mancanza di un gene antiproliferativo, provoca nel topolino una produzione molto elevata di neuroni. Successivamente però questo provoca una diminuzione di cellule staminali. Abbiamo allora fatto correre i topolini e dopo 12 giorni abbiamo visto che la corsa è in grado di aumentare il numero di nuove cellule staminali. Questo è un dato molto promettente per il miglioramento delle capacità mnemoniche durante l’invecchiamento.

Sappiamo che le cellule cerebrali non si riproducono, la corsa può invece permettere a tali cellule di farlo?

Abbiamo scoperto che nel cervello adulto esistono due zone in cui avviene un processo di nascita di nuovi neuroni. Dobbiamo dire che questo aumento di cellule lo abbiamo osservato proprio in queste aree. E’ qui che il “Running”, che la corsa, permette la produzione di nuove cellule staminali adulte; non in altre zone.

Questo tipo di ricerca potrebbe aprire la strada verso nuove terapie farmacologiche?

Dobbiamo dire che la lotta all’invecchiamento cerebrale ha preso due vie differenti: La via farmacologica e quella cellulare. Quella farmacologica lavora affinché si trovino molecole capaci di rallentare la morte dei neuroni; siamo su questo ad un punto discreto ma non ottimo. L’altra branca, quella rigenerativa, si fonda sul trapianto di nuove cellule; quelle staminali. Per quanto riguarda la nostra ricerca, potrebbe dare nuove speranze proprio su questa seconda via. Ci vorrà del tempo per giungere a vere e proprie terapie. Siamo in una fase di studio.

Da chi è stata finanziata la ricerca?

E’ stata finanziata dal MIUR. In questo momento stiamo cercando nuovi finanziamenti Europei grazie al Programma Horizon. La mancanza dei fondi per la ricerca in Italia è, come sappiamo, abbastanza preoccupante; diviene delle volte difficile lavorare.