2014, Lazio e Roma, promossi e bocciati: si, è vero, questo giochino è vecchio come il mondo. Eppure tracciare bilanci ideali al termine di ogni anno solare è un esercizio divertente, ancor più accattivamente se interpretabile in ambito calcistico. Il 2014 per la Roma è stato un anno straordinario. Nessun trofeo, ma tanti punti, una squadra che è stata seconda solo alla Juventus, giocatori importanti che seguono un tecnico, Garcia, che si è calato alla perfezione nella realtà capitolina.

Il 2014 della Lazio, invece, è stato un anno di alti e bassi. Concluso il girone di ritorno dello scorso campionato tra noia e sbadigli, in questa stagione la squadra di Pioli ha messo in mostra un buon calcio, trovato talenti che in molti consideravano persi,  occupa il terzo posto in coabitazione con Napoli e Sampdoria, ma non è riuscita a fare il salto di qualità che avrebbe compiuto se fosse riuscita a vincere a Empoli o a non farsi rimontare due gol dall’Inter in quel di San Siro.

Comunque, augurando buon calcio a tutti, ecco i nostri promossi e bocciati di Roma e Lazio nel 2014.

Promossi e bocciati della Lazio nel 2014

Pioli: Il tecnico emiliano è arrivato in una situazione critica e con calma, passo dopo passo, è riuscito a rimettere la Lazio su una giusta carreggiata. La sua squadra gioca un buon calcio, lui è riuscito a dar nuova vita a un gioiello come Felipe Anderson, la Lazio è il secondo miglior attacco del campionato. Ora, però, viene il difficile. 7

Konko: Ribattezzato dai tifosi della Lazio come “Il malato immaginario”, il terzino francese è spesso in infermeria, soffre di una fragilità fisica che spesso non gli ha permesso di essere a disposizione e quando ha giocato non ha mai dimostrato quell’attaccamento che una società come la Lazio meriterebbe. 4

Mauri: E’ il simbolo della Lazio. Arrestato (ingiustamente, dicono i fatti), squalificato per sei mesi, in tanti lo davano per finito. Lui è tornato in campo e piano piano si è ripreso tutto. Tra assist, gol, e giocate che lo rendono ancora un “cervello” imprescindibile nello scacchiere tattico di Pioli. 8

Novaretti: Inadeguato alla Serie A, la colpa è di chi lo portò a Roma dipingendolo come una sorta di mix tra Nesta e Cannavaro. 4

Felipe Anderson: Alla fine bisogna ammettere che aveva ragione Tare. Questo ha dei colpi pazzeschi. Potenzialmente può diventare uno dei migliori al mondo. Deve continuare a crescere. 7.5

Klose: In questo caso bisogna scindere le cose. Il suo anno con la Nazionale tedesca merita un 10. E’ diventato una leggenda del calcio mondiale, vincendo i Campionati del Mondo e diventando il bomber più prolifico di sempre nella storia della competizione. Alla Lazio, invece, il bomber teutonico ha dato poco. Troppo poco. 5

De Vrij: Acquisto strepitoso.  Pensare che è del 1992 e vederlo giocare con la classe e la sicurezza di un veterano, è pazzesco. 8

Promossi e bocciati della Roma nel 2014

Garcia: Ha preso una squadra allo sbando dopo la sconfitta in Coppa Italia e l’ha trasformata in una corazzata. In Italia non ha rivali (Juventus a parte), in Europa deve ancora crescere e lo dimostrano i nove gol subiti dal Bayern nel doppio scontro diretto, ma la sua Roma in campionato impressiona per compattezza, caparbietà e cattiveria agonistica. 8

Cole: Arrivato in Italia per asfaltare la fascia sinistra, si è rivelato un vero e proprio pacco. Alla Roma non si è visto il terzino sinistro che è stato capace di infiammare il calcio inglese ed europeo. Potrebbe tornare in patria già a gennaio. 4

Nainggolan: Uno dei segreti della Roma di Garcia. Un centrocampista strepitoso, tra i migliori del campionato italiano, anzi, d’Europa. Interrompe il gioco avversario e fa ripartire l’azione. Distrugge e crea. Copre e attacca. E spesso segna. Giocatore pazzesco. 8.5

Holebas: L’ennesimo coniglio nel cilindro di Sabatini. Il greco classe 1984 arrivato in sordina si è conquistato sul campo i galloni da titolare ed è diventato il padrone della fascia sinistra. Negli occhi ancora quel magnifico gol realizzato contro l’Inter tre settimane fa. 7

Iturbe: Potenziale fenomeno, giovanissimo e quindi da aspettare, ma deludente, almeno fino a questo momento. E’ stato pagato 25 milioni di euro, portarlo da Verona a Roma è stata un’impresa, con la Juventus beffata all’ultimo secondo. Eppure il genietto paraguaiano all’ombra del Cupolone sta faticando ad imporsi. Un gol in campionato è un bottino troppo magro per uno come lui. 5

Gervinho: La spina nel fianco di ogni difesa avversaria, uno dei segreti del gioco di Garcia. Quando parte in velocità diventa imprendibile, con lui ogni ripartenza è potenzialmente letale. Sforna assist a ripetizione, sbaglia troppi gol, ma è comunque un esterno d’attacco portentoso. 7

Keita: Il professore secondo tanti era arrivato per svernare, invece si è piazzato in mezzo al campo ed ha ricominciato a dettare legge. 7.5

De Rossi: Parlare di lui è difficile, spesso i tifosi della Roma sono acciecati dall’affetto che provano per questo calciatore quando si trovano a commentarne le prestazioni agonistiche. Da un giocatore col suo passato (e col suo stipendio) bisognerebbe aspettarsi più personalità e più incisività nei momenti decisivi. 5.