Un piccolo grande nome di culto torna in vita. Come una fenice della musica indie, infatti, spalanca le sue ali la band Peter Punk. Facciamoci raccontare direttamente dai ragazzi cosa c’è dietro a questa resurrezione artistica e quanta vita è trascorsa dall’ultima volta insieme.

Partiamo da vostro nuovo Alpha. Perché la reunion?
Peter Punk – La band si è riformata perché avevamo ancora qualcosa da dire nel profondo come Peter Punk e in primis, ovviamente, perché ci piace suonare.

Come vi siete trovati a quest’appuntamento? Più vecchi o più vogliosi di fare grande musica?
Peter Punk – Più vecchi a causa del tempo trascorso e qui non ci piove, ma con tanta voglia di scrivere un nuovo disco dei Peter. Infatti la stesura dei brani del disco è stata molto veloce, dopo poche prove sentivamo già quella magia che respiravamo anni fa in sala prove.

E’ casuale o voluta la citazione del film di Carpenter nel titolo del vostro album?
Peter Punk – Si tratta di pura coincidenza, il “Seme della follia” è legato alla piega che stanno prendendo le nostre vite (inteso come popolazione mondiale).

Com’è lo stato del punk italiano in questi anni?
Peter Punk – Purtroppo è un genere che è tornato molto di nicchia e le nuove generazioni lo vedono come un genere vecchio oppure non hanno i mezzi mediatici per avvicinarsi e scoprire le band.

Credete approderà mai ai talent come è accaduto all’Hip Hop?
Peter Punk – Nel 2000 il genere era esploso,  tv e Mass Media si erano avvicinati molto al punk rock. Se ci fossero stati i talent all’epoca il genere sarebbe stato preso in considerazione sicuramente. Al giorno d’oggi non credo sia una cosa che potrà accadere.

I vostri testi rinunciano a molti filtri per arrivare dritti come un pugno allo stomaco. C’è un prezzo da pagare per questo?
Peter Punk – Non abbiamo mai dovuto pagare alcun prezzo, e anche se fosse, questo è il nostro modo di esprimerci e quindi di rivolgerci in maniera sincera al pubblico.

Quanto lavoro c’è dietro a 14 inediti?
Peter Punk – Tanto! A livello di stesura brani è stato un gran lavoro ma dato il nostro feeling è stato molto rapido. Il problema è nel contorno: grafiche, SIAE, ecc… purtroppo lavorando tutti a tempo pieno e avendo delle famiglie il tempo da dedicarci è stato meno.

Senza falsa modestia, qual è, secondo voi, l’episodio più riuscito del lavoro?
Peter Punk – Rispondendo personalmente e senza falsa modestia, per me è davvero tutto un bel disco. Non dico che sia un disco con grandi novità o sconvolgimenti musicali ma è decisamente un ottimo disco in stile Peter Punk (quindi se vi fanno cagare gli altri vi farà cagare anche questo ahahahah),

Sta per uscire il nuovo Star Wars. Vi regalo una spada laser. Come la usate?
Peter Punk – Rischierei di farmi male, non amo maneggiare le armi.