Una vera e propria epidemia. L’ebola continua a mietere vittime nell’Africa occidentale ed è ormai diventata una emergenza sanitaria a livello internazionale.Lo ha reso noto il comitato di emergenza istituito dall’Oms, che ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa a Ginevra tutta la propria preoccupazione e annunciato delle misure aggiuntive di contenimento.

L’epidemia di Ebola in Africa Occidentale, quindi, costituisce un “evento straordinario”, e un rischio di salute pubblica per gli altri Stati – hanno detto senza troppi giri di parole i vertici del comitato, che si è riunito per due giorni –  aggiungendo che le possibili conseguenze di un’ulteriore espansione potrebbero essere devastanti e approntando una risposta internazionale considerata necessaria.

L’epidemia di Ebola in corso in Africa Occidentale è “la più grave che si sia verificata da almeno 40 anni a questa parte”, ha detto il segretario generale dell’Oms Margaret Chan nell’aprire la conferenza stampa che è andata in scena  a Ginevra.

“Esistono le condizioni per dichiarare l’epidemia un’emergenza di salute pubblica internazionale – ha aggiunto il segretario generale dell’Oms- dichiarando che occorre uno sforzo coordinato a livello internazionale per bloccare la diffusione del virus”.

In Africa, dove si dilaga l’epidemia di Ebola, si chiede aiuto anche all’esercito per tentare di mettere un freno ai contagi. La nazione africana, in cui si sono verificati  oltre un terzo degli oltre 1700 casi registrati dall’Oms finora, ha stato decretato lo stato di emergenza per far fronte all’epidemia. Le forze dell’ordine presidiano le strade che arrivano a Monrovia dalle zone sconvolte dal virus, e centinaia di persone sono di fatto in stato di fermo.

L’epidemia di ebola, ha spiegato la presidente Ellen Johnson Sirleaf, “ha bisogno per essere sconfitta di misure straordinarie per la sopravvivenza dello Stato. Il virus Ebola, le ramificazioni e le conseguenze della malattia costituiscono attualmente un turbamento per l’esistenza, la sicurezza e il benessere della Repubblica, rappresentando un pericolo chiaro e immediato”.

Pericolo che, a quanto pare, sta davvero diventando mondiale. Eccola. L’altra faccia della globalizzazione