Gammy, un bambino down rifiutato come un prodotto di scarto da una coppia che ha deciso di tenersi la sorellina sana e ha abbandonato il piccolo nato con la sindrome di down e un problema al cuore. Una coppia australiana ha scatenato l’indignazione di mezza Asia e di tutto il mondo anglosassone collegato a quella parte del globo: prima ha girato 12.000 dollari  a una giovane tailandese per fungere da madre surrogata, poi ha rifiutato di accogliere uno dei gemelli nati dalla loro richiesta. Perché il bimbo è malato.  E allora, come un televisore che si vede male, o un’automobile ammaccata, è stato rispedito al mittente.

Ora il piccolo, dolcissimo Gammy, è in ospedale.  E’ stato ricoverato ricoverato per un’infezione polmonare causata anche alla sua debolezza. La giovane madre, Pattaramon Chanbua 21 anni, ha tanta paura, e ai giornali locali, ripresi poi dai quotidiani anglosassoni, da quelli anglosassoni ha svelato di essere molto preoccupata. Pensa di non potercela fare da sola. Anche se in lei, un cuore, batte ancora: “Ma io amo questo bambino, è mio figlio e lo sento come mio figlio, voglio avere la forza per aiutarlo e portarlo avanti”.

Gammy ha 6 mesi e avrebbe bisogno di un intervento molto urgente che la sua giovane madre non può permettersi di coprire economicamente.  Per salvare Gammy, però, è partita  una gara di solidarietà, su Internet il sito «Hope for Gammy» ha già raccolto oltre 150mila dollari australiani, circa 100mila euro, due terzi di quelli necessari per l’operazione. Ma soprattutto è la protesta, l’imbarazzo per il comportamento della coppia che si diffonde su Internet: l’hashtag #Gammy parents, “genitori di Gammy”, raccoglie le proteste per il comportamento della coppia australiana.  Con cui, ma questa è un’altra storia, sarebbe bello poter fare quattro chiacchiere. In privato.