Poteva mancare il gran finale pirotecnico di Marco Travaglio sulla guerra in Ucraina?
Proprio no. Anche perché il direttore del Fatto Quotidiano è uno dei pochi a credere che sia vero l'attacco a una delle residenze di Putin. Circostanza immediatamente smentita dagli ucraini e di cui i russi non hanno fornito lo straccio di una prova, tanto poi da contraddirsi loro stessi.
E comunque: è Capodanno. E c'è la corsa a chi la spara più grossa. Travaglio gioca le sue fiches con il suo editoriale intitolato "Chi mente a chi".
Una vecchia massima vuole che la prima vittima di una guerra sia la verità. Secondo Marco Travaglio, in ogni caso, la verità, per il conflitto in Ucraina, la dice solo il Cremlino. Il direttore del Fatto crede ciecamente, ad esempio, che dei droni ucraini abbiano sorvolato una dacia di Putin. E, nel frattempo, continua a non credere all'Ucraina che da quasi quattro anni resiste all'invasione russa:
Insomma, gira e rigira, la frittata di Travaglio è sempre a favore di Mosca e sempre a sfavore dell'Occidente, anche se lo stesso Trump ha fatto intendere di non credere affatto al presunto attacco ucraino alla dacia di Putin per far saltare il tavolo delle trattative di pace.
Il direttore del Fatto Quotidiano proprio non si fida degli ucraini e del governo Zelensky, anche se la prima volta che ha pronosticato una sua caduta ormai risale a quasi quattro anni fa.
E comunque: nel frattempo, a parere di Travaglio, gli ucraini hanno raccontato frottole per l'attentato ai gasdotti Nord Stream, per il missile caduto in Polonia, per l'assassinio di Darya Dugina, per quello di tre generali russi, dell'ex deputato socialista ucraino Kiva, del blogger ucraino Tatarsky, dello scrittore dissidente ucraino Prilepin. E ancora: gli ucraini hanno mentito per le bombe contro il ponte di Kerch in Crimea, gli attentati alle petroliere-fantasma nel Mediterraneo...
è la sentenza di fine anno di Marco Travaglio secondo cui "Putin mente ai nemici" (e quindi è più che giustificabile), "Zelensky mente agli amici" (e quindi è indifendibile) e "l'Europa mente a se stessa" (e quindi è un inutile baraccone di "sgovernanti", come li ha chiamati lui quando nel 2025 si è svegliato senza la volontà di farli troppo male).