È ricoverata nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica all’ospedale Borgo Trento di Verona Angelika Hutter, la 34enne tedesca che, nel 2023, travolse con l'auto una famiglia a Santo Stefano di Cadore (Belluno), uccidendo tre persone.
La donna è stata investita nel pomeriggio di domenica 28 dicembre 2025 a Ronco all’Adige, mentre pare stesse scappando dalla struttura sanitaria riabilitativa per autori di reati con disturbi psichici che la ospitava.
Il 6 luglio 2023 Angelika Hutter, alla guida della sua auto, travolse una famiglia di Favaro Veneto, in provincia di Venezia, che si trovava in vacanza a Santo Stefano di Cadore.
La donna tedesca era stata riconosciuta con seminfermità mentale quando, due anni fa, patteggiò una pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione per il triplice omicidio. Nel drammatico incidente morirono il piccolo Mattia Antonello, di appena due anni; il padre Marco, 47 anni, e la nonna Maria Grazia Zuin, di 67.
Si salvarono, per miracolo, Elena Potente, mamma di Mattia e moglie di Marco, e suo padre Lucio Potente.
Da alcuni mesi la 34enne è ospite del centro sanitario veronese da cui domenica pomeriggio si sarebbe allontanata a piedi, finendo investita da un 77enne che procedeva a bassa velocità, a causa della fitta nebbia.
Come riporta Il Corriere della Sera, Angelica Hutter sarebbe stata ripresa dalle telecamere della comunità mentre si avvicina alla siepe e scavalca la cancellata, per poi dirigersi verso la strada “Ronchesana”.
I responsabili della struttura si sono subito accorti della fuga e hanno avvisato le forze dell'ordine. La donna però, poco dopo, è stata investita.
La Polizia stradale di Legnago non ha ancora terminato le indagini per determinare l’esatta dinamica dell’investimento.
Non è chiaro dove si trovasse la 34enne quando è stata travolta dall'auto, ma sarebbe da escludere un gesto volontario. Secondo i responsabili della struttura, non avrebbe mai manifestato intenti suicidi.
Soccorsa dall'ambulanza, è stata trasportata in ospedale incosciente e in condizioni gravissime: tuttora sta lottando tra la vita e la morte.
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Niccolò Cusano di Roma
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