30 Dec, 2025 - 11:23

"Un anno difficile" come finisce? Trama, dov'è stato girato e il significato della commedia

"Un anno difficile" come finisce? Trama, dov'è stato girato e il significato della commedia

"Un anno difficile", il film francese del 2023 diretto da Éric Toledano e Olivier Nakache, arriva sul piccolo schermo con la formula che il duo conosce bene: commedia popolare con un tocco sociale.

Ambientato alla vigilia di eventi che avrebbero cambiato il mondo, il film racconta la storia di Albert e Bruno, due amici improvvisamente catapultati in situazioni grottesche, tra debiti, azioni ecologiste e caos urbano.

Con Pio Marmaï e Alban Ivanov in ruoli principali, la pellicola mescola ironia, sarcasmo e riflessioni sul nostro stile di vita, il tutto condito da situazioni al limite dell’assurdo. Tutto ciò che c'è da sapere sull'irriverente commedia francese: trama, location e finale.

La trama di "Un anno difficile"

La vicenda si apre durante il Black Friday del 2019, in un centro commerciale in pieno delirio da shopping. Alcuni attivisti ambientalisti tentano di fermare la folla, ma i clienti, tra cui Albert Laprade, reagiscono con frenesia.

La scena iniziale è quasi surreale: la musica de La valse à mille temps di Jacques Brel accompagna la ressa, le urla e i piccoli furti tra scaffali.

Albert, senza casa e facchino all’aeroporto di Roissy, si distingue per la sua astuzia e una certa propensione a piccoli traffici e finisce per comprare un televisore da rivendere a Bruno Ambrosi, sovraindebitato.

Bruno, in preda a pillole e confusione, cade privo di sensi, e Albert risponde al telefono di emergenza: Henri, volontario di un’associazione contro il sovraindebitamento. Qui scatta la scintilla: Henri vede in Albert un potenziale "salvato" e lo invita a unirsi all’associazione. 

Nel frattempo, Albert inizia a frequentare il gruppo di attivisti Objectif Terre, partecipando ad azioni di protesta grottesche ma simboliche: blocchi stradali, versamento di liquido rosso sui gradini del Trocadéro e addirittura infiltrazioni in sfilate di alta moda.

In questo contesto, Albert incontra Cactus, leader carismatica del gruppo. La ragazza ha un codice personale: niente relazioni finché il mondo non compie passi concreti verso la transizione ecologica. Albert cade inevitabilmente sotto il suo fascino.

A complicare le cose per Albert ci sono anche alcuni "ostacoli pratici": il suo fascicolo per la cancellazione dei debiti viene giudicato inammissibile, soprattutto a causa delle sue bugie. 

Nonostante ciò, insieme a Bruno, cerca di fare la mossa più audace: entrare negli uffici della Banca di Francia fingendosi esperti di finanza per correggere la dicitura "inammissibile" in "ammissibile". Il risultato? Fallimento clamoroso e umiliazione pubblica davanti agli attivisti.

Finale di "Un anno difficile"

Il colpo di scena arriva quando Quinoa, membro del gruppo, mostra un video che ritrae Albert mentre si comporta in modo disonesto: approfitta dei blocchi stradali per chiedere soldi, ruba abiti durante la sfilata, critica aspramente gli attivisti.

Albert viene allontanato dal gruppo, ma il suo ritorno è segnato da un’azione coraggiosa: un blocco all’aeroporto che lo riabilita agli occhi di tutti.

Il gran finale si svolge durante la primavera del 2020, in pieno confinamento legato al Covid-19. Cactus, investita da un veicolo durante le azioni del gruppo, entra in coma. Albert le fa visita in ospedale e, quando si sveglia, la porta a vedere le strade deserte di Parigi.

Qui, tra animali selvatici e silenzio urbano, Albert le mostra che il mondo ha effettivamente cambiato passo: meno traffico, meno consumo sfrenato e una parvenza di calma globale.

Il momento clou, quasi poetico, è la scena in cui Albert e Cactus ballano al suono de La valse à mille temps nelle strade vuote. È un segno di rinascita, di speranza e di connessione con ciò che conta davvero. Alle 20:00, le finestre si aprono e gli abitanti applaudono: un momento simbolico che unisce comunità, ecologia e umanità.

Albert trova anche una dimensione di stabilità personale: Henri continua la sua missione educativa, Bruno si reinventa, e Albert sembra finalmente libero dai suoi debiti e dalle proprie piccole truffe.

Le location del film

Le riprese di "Un anno difficile" hanno mescolato location reali e set studiati. Alcune scene chiave sono state girate all’aeroporto di Châteauroux-Déols, anche se il film fa credere allo spettatore di essere a Roissy.

Le riprese notturne hanno coinvolto comparse e personale aeroportuale, creando un effetto realistico e allo stesso tempo leggermente surreale, perfetto per il tono della commedia.

Parigi è protagonista tanto quanto gli attori. La città è stata al centro delle scene di protesta e delle passeggiate post-confinamento.

Le strade deserte, il Trocadéro e le sfilate di moda contribuiscono a dare al film un’estetica contemporanea, ironica e socialmente consapevole, che accompagna la riflessione leggera sul consumo, i debiti e il ruolo dell’attivismo ambientale nella vita quotidiana.

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