29 Dec, 2025 - 17:40

“Non ci resta che piangere” di Massimo Troisi, come finisce e dove è stato girato?

“Non ci resta che piangere” di Massimo Troisi, come finisce e dove è stato girato?

Nell'ultima scena del film “Non ci resta che piangere” (1984), Mario e Saverio, esiliati da Frittole, tornano sulla spiaggia di Palos de la Frontera nel 1492, delusi per non aver convinto Colombo a portarli con sé in America. 

Mentre i due discutono afflitti sotto la pioggia, un fulmine li colpisce di nuovo sotto l'albero magico, riportandoli istantaneamente al 1984, proprio sulle sponde del lago di Bracciano, dove tutto è iniziato. 

Saverio, felice di essere tornato nella modernità, ascolta la battuta iconica di Mario: “E che ca**o ce ne facevamo della libertà?”. Così il film si chiude con un mix di comicità e di riflessione.

“Non ci resta che piangere” di Massimo Troisi è un cult della commedia italiana che continua a conquistare generazioni con il suo umorismo surreale e malinconico. Scopriamo insieme tutti i dettagli sulla trama, il cast e le location dove è stato girato.

 

Come finisce “Non ci resta che piangere”?

Il finale di “Non ci resta che piangere” è un mix irresistibile di risate, nostalgia e spunti di profonda riflessione. I due protagonisti, Mario (Massimo Troisi) e Saverio (Roberto Benigni), dopo essere stati catapultati nel 1492 in un assurdo viaggio nel tempo, non riescono a convincere Cristoforo Colombo a portarli in America con lui.

Nella scena finale del film i due amici si ritrovano nuovamente nel presente, sulla riva del lago di Bracciano, contenti di aver ritrovato la modernità, ma con un retrogusto amaro in bocca, percepibile nell’ultima battuta di Mario.

La scena clou vede Saverio esaltato dalla modernità (“Siamo tornati! Guarda le macchine!”), mentre Mario, disilluso, risponde con la celebre battuta: “E che ca**o ce ne facevamo della libertà?”.

Questo epilogo circolare simboleggia l’impotenza umana di fronte al destino, rendendo il film un capolavoro evergreen. Il finale è il risultato del talento e della genialità di Troisi e Benigni, che si sono lasciati ispirare dall’improvvisazione.

“Non ci resta che piangere”: dove è stato girato?

Sebbene ambientato nella Toscana medievale, “Non ci resta che piangere” è stato girato principalmente nel Lazio.

La prima scena, dove Mario attende Saverio, è l’esterno dell’Ospedale di Bracciano (Roma), mentre il viaggio inizia tra Capranica e Guidonia-Montecelio, con la locanda “Al Gatto Rosso” al casale di Via Colle Spinello 86.

Le sequenze rinascimentali sono state magistralmente ricostruite a Cinecittà. Il lago del Pellicone nel Parco di Vulci è il luogo che ha ospitato il mitico incontro con Leonardo da Vinci, mentre la scena del temporale si è svolta sotto un albero al lago di Bracciano.

Trama e cast

La trama racconta la storia di Mario, maestro elementare napoletano depresso, e Saverio, il suo amico toscano, protagonisti di un incredibile viaggio nel tempo. 

Catapultati improvvisamente dal 1984 al 1492 per colpa di un fulmine durante un guasto dell’auto, i due amici si ritrovano in un’epoca completamente diversa dal loro presente. 

Tra equivoci comici, amori impossibili e tentativi di sfruttare la conoscenza moderna, i due amici vivono un’avventura surreale nel Medioevo, sperando - invano - di salpare per l’America con Cristoforo Colombo.

Il cast stellare è capitanato da Massimo Troisi e Roberto Benigni, registi, sceneggiatori e protagonisti del film. Accanto a loro troviamo Amanda Sandrelli, Iris Peynado, Paolo Bonacelli, Carlo Monni, Elisabetta Pozzi e Jole Silvani.

LEGGI ANCHE