Era caduta rovinosamente a terra, a causa di un dissesto del manto stradale, non visibile né segnalato.
Il Comune di Palermo, a distanza di sette anni dai fatti, è stato condannato a risarcire la cittadina che, in seguito alla caduta, si era gravemente fratturata l'anca destra.
La donna aveva dovuto affrontare un lungo calvario medico, riportando un danno biologico del 22%.
La caduta risale al 10 maggio 2018. La donna, residente a Palermo, stava camminando in via Emilia quando era improvvisamente finita a terra, a causa di una disconnessione nel manto stradale.
La vittima, soccorsa sul posto dai medici del 118, era stata trasferita d'urgenza all'ospedale Villa Sofia-Cervello, dove gli esami avevano rivelato una frattura grave all'anca destra.
Il Tribunale di Palermo ha accolto la domanda della vittima, assistita dagli avvocati Alessandro Palmigiano e Mattia Vitale dello studio Palmigiano e Associati.
I giudici hanno riconosciuto la responsabilità dell'ente, condannandolo a versare un risarcimento pari a 50mila euro tra danno biologico, morale e patrimoniale.
Gli enti locali, si legge sulla motivazione, sono obbligati a mantenere le vie urbane in condizioni di sicurezza, evitando pericoli occulti per i pedoni.
La Rap spa, impresa incaricata della manutenzione, è stata prosciolta da responsabilità diretta per l'incidente. Tuttavia, il giudice ha stabilito che la società debba garantire il Comune, in base a clausole contrattuali che prevedono la copertura delle responsabilità civili per i sinistri.
hanno dichiarato gli avvocati Palmigiano e Vitale.
La donna aveva dovuto subire un intervento per l'impianto di una protesi all'anca nella Casa di cura Latteri. L'operazione era stata seguita da mesi di riabilitazione, controlli specialistici e accertamenti strumentali.
Il perito medico nominato dal Tribunale ha quantificato i danni in modo severo: un deficit biologico permanente del 22%, aggravato da fasi di invalidità temporanea totale e parziale che hanno stravolto la routine quotidiana della donna.