29 Dec, 2025 - 16:12

Palermo, cade su una strada dissestata fratturandosi l'anca: Comune condannato al risarcimento

Palermo, cade su una strada dissestata fratturandosi l'anca: Comune condannato al risarcimento

Era caduta rovinosamente a terra, a causa di un dissesto del manto stradale, non visibile né segnalato.

Il Comune di Palermo, a distanza di sette anni dai fatti, è stato condannato a risarcire la cittadina che, in seguito alla caduta, si era gravemente fratturata l'anca destra.

La donna aveva dovuto affrontare un lungo calvario medico, riportando un danno biologico del 22%.

Donna cade su una buca fratturandosi l'anca, Comune di Palermo condannato al risarcimento

La caduta risale al 10 maggio 2018. La donna, residente a Palermo, stava camminando in via Emilia quando era improvvisamente finita a terra, a causa di una disconnessione nel manto stradale. 

La vittima, soccorsa sul posto dai medici del 118, era stata trasferita d'urgenza all'ospedale Villa Sofia-Cervello, dove gli esami avevano rivelato una frattura grave all'anca destra.

Il Tribunale di Palermo ha accolto la domanda della vittima, assistita dagli avvocati Alessandro Palmigiano e Mattia Vitale dello studio Palmigiano e Associati.

I giudici hanno riconosciuto la responsabilità dell'ente, condannandolo a versare un risarcimento pari a 50mila euro tra danno biologico, morale e patrimoniale.

Le motivazioni della sentenza

Gli enti locali, si legge sulla motivazione, sono obbligati a mantenere le vie urbane in condizioni di sicurezza, evitando pericoli occulti per i pedoni.

La Rap spa, impresa incaricata della manutenzione, è stata prosciolta da responsabilità diretta per l'incidente. Tuttavia, il giudice ha stabilito che la società debba garantire il Comune, in base a clausole contrattuali che prevedono la copertura delle responsabilità civili per i sinistri.

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Questa sentenza conferma un principio fondamentale: i cittadini hanno diritto a camminare su strade sicure. La manutenzione delle vie urbane è un obbligo preciso e le amministrazioni pubbliche devono rispondere quando tale obbligo non viene rispettato

hanno dichiarato gli avvocati Palmigiano e Vitale.

Il lungo percorso medico

La donna aveva dovuto subire un intervento per l'impianto di una protesi all'anca nella Casa di cura Latteri. L'operazione era stata seguita da mesi di riabilitazione, controlli specialistici e accertamenti strumentali.

Il perito medico nominato dal Tribunale ha quantificato i danni in modo severo: un deficit biologico permanente del 22%, aggravato da fasi di invalidità temporanea totale e parziale che hanno stravolto la routine quotidiana della donna.

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