Una "forte somiglianza" tra un pregiudicato siciliano arrestato nel 1984 per sfruttamento della prostituzione minorile e l'identikit fornito dalla madre di Mirella Gregori di un uomo visto gravitare intorno al bar di famiglia nei giorni precedenti alla sparizione della giovane, avvenuta il 7 maggio 1983.
È questo il fulcro della memoria presentata dall'avvocato Valter Biscotti e dalla criminologa Jessica Leone alla Commissione parlamentare d'inchiesta sui casi Orlandi e Gregori, che li ha convocati per un'audizione lo scorso novembre. Lo ha spiegato a Tag24 lo stesso legale.
"All'inizio di novembre io e la dottoressa Leone siamo stati auditi in Commissione sui risultati di uno studio fatto su un vecchio rapporto della Questura di Roma relativo alla scomparsa di 177 ragazze tra l'82 e l'83", spiega l'avvocato Biscotti.
"Da questo studio è emerso che almeno 15 ragazze di età compresa tra i 15 e 16 anni scomparvero tra il maggio e il giugno dell'83 in un raggio molto ristretto rispetto ai luoghi in cui furono viste per l'ultima volta sia Emanuela Orlandi che Mirella Gregori", sottolinea.
"Abbiamo poi evidenziato un'altra circostanza: il riferimento, presente in diverse denunce di scomparsa, a un Centro italiano per la difesa della donna che si trovava in via Piave", racconta ancora il legale.
Consultando fonti aperte, tra cui vecchi articoli del Corriere Romano, Biscotti e Leone si sono resi conto, in sostanza, che "in quel centro alcune ragazze venivano in qualche modo costrette a prostituirsi".
Quel centro si trovava a poca distanza dal bar della famiglia Gregori, rinaugurato dopo lavori di ristrutturazione il 6 maggio 1983, giorno precedente alla sparizione della 15enne. Qualche giorno dopo, la madre di Mirella fornì agli investigatori l'identikit di due uomini che aveva visto aggirarsi con fare sospetto intorno al locale.
Secondo l'avvocato, ci sarebbe una "forte somiglianza" di uno dei due con un uomo "arrestato nel 1984 insieme a una responsabile del Centro italiano per la difesa della donna per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile". "Abbiamo semplicemente portato la questione all'attenzione della Commissione", precisa il legale.

"Si tratta di una circostanza secondo noi meritevole di approfondimento. Essendone venuto a conoscenza, pur non rappresentando nessuna delle famiglie coinvolte, ho sentito il dovere civico, pubblico, di farmi avanti", conclude.
Mirella scomparve nel pomeriggio del 7 maggio dell'83. Dopo essere rientrata da scuola, uscì di casa rispondendo al citofono e dicendo alla madre che sarebbe tornata entro pochi minuti.
Prima di svanire nel nulla, si recò al bar della famiglia dell'amica, Sonia De Vito, dove parlò per qualche minuto con la coetanea. Poi, all'improvviso, di lei si persero le tracce.
Negli anni, diverse ipotesi investigative sono state seguite, ma nessuna ha mai portato alla verità. Il caso Gregori è stato così accostato a quello di Emanuela Orlandi, scomparsa appena un mese dopo sempre a Roma.
La Commissione parlamentare d'inchiesta, aperta su entrambe le sparizioni, punta a fare una volta per tutte luce sull'accaduto. "Sono molto fiduciosa", ha dichiarato qualche mese fa Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, a "Fatti di Nera", sul canale 122. Chissà che la svolta non possa arrivare dagli ultimi sviluppi.