Quando si parla di casting iconici, pochi hanno fatto parlare tanto quanto il ruolo di Mary Jane Watson nella trilogia di "Spider-Man" di Sam Raimi.
Tutti conosciamo Kirsten Dunst come l’intramontabile MJ del cinema degli anni 2000, ma pochi sanno che a un certo punto quel ruolo poteva essere di Kate Hudson.
La star ha recentemente rotto il silenzio sul suo rifiuto, raccontando il perché di una decisione che, 23 anni dopo, fa ancora discutere i fan.
Correva l’anno 2001 quando la produzione di "Spider-Man" stava cercando la protagonista femminile per affiancare Tobey Maguire.
Kate Hudson, allora una giovane promessa di Hollywood reduce da successi come "C'è posta per te" e "Come farsi lasciare in 10 giorni", è stata contattata per il ruolo. Un’occasione d’oro, certo, ma la vita ha le sue curve inaspettate.
Durante una recente intervista a "Watch What Happens Live! with Andy Cohen", Hudson ha spiegato la sua scelta:
Aggiungendo che l'esperienza le ha permesso di conoscere il leggendario Heath Ledger:
Nonostante la nostalgia per ciò che poteva essere, Hudson lascia chiaro che non si pente del tutto della sua scelta.
Il ruolo di Mary Jane, alla fine, è andato a Kirsten Dunst, che ha dato vita a un’interpretazione indimenticabile, mentre Kate ha intrapreso un percorso diverso, arricchito da esperienze professionali e personali significative.
Rifiutare un ruolo iconico come Mary Jane Watson poteva sembrare un azzardo, soprattutto considerando che il MCU era ancora un concetto lontano e i film sui supereroi non avevano ancora raggiunto l’esplosione globale di popolarità che avrebbero avuto negli anni successivi.
Hudson però non si è fatta bloccare dal timore: ha puntato su "Le quattro piume" un film epico ambientato nel periodo coloniale britannico, che purtroppo non ha riscosso grande successo di critica o pubblico, incassando circa 29,8 milioni di dollari a fronte di un budget di 35 milioni.
Nonostante questo flop, la carriera di Kate Hudson non ha subito un arresto. Da allora ha recitato in numerosi film di successo, da "Come farsi lasciare in 10 giorni" a "Glass Onion: A Knives Out Mystery", consolidando la sua presenza in Hollywood.
Inoltre, ha mostrato flessibilità e curiosità, accettando ruoli diversi e cimentandosi anche nella serie comica sportiva Netflix "Running Point", la cui seconda stagione è prevista per il 2026.
Dopo il ruolo di Kirsten Dunst, Mary Jane è stata interpretata in varie forme e in altri progetti legati al mondo di "Spider-Man".
Shailene Woodley è stata scelta per "The Amazing Spider-Man 2" (2014), ma le sue scene furono tagliate. Zendaya ha portato sul grande schermo Michelle "MJ" Jones nel MCU con Tom Holland, mentre Zoë Kravitz e Melissa Sturm hanno dato voce a Mary Jane nei film d’animazione "Spider-Man: Into the Spider-Verse" e "Across the Spider-Verse".
E se il futuro riserva ancora sorprese? Il casting di "Spider-Man: Brand New Day" (2026) include la star di "Stranger Things" Sadie Sink, indicata come la nuova versione MCU di Mary Jane, anche se il ruolo rimane ancora ufficialmente segreto.
Tutto questo dimostra quanto un personaggio possa evolversi nel tempo, cambiando interpreti e incarnando epoche diverse del franchise.
Kate Hudson ha dichiarato che, nonostante il rifiuto di Mary Jane, non chiude le porte all’MCU:
La sua scelta di allora ha dimostrato che la carriera non si misura solo con ruoli iconici ma con esperienze e amicizie, come quella con Heath Ledger sul set di "Le quattro piume".
Hudson è diventata anche un simbolo di come le decisioni di casting possano cambiare la traiettoria di un attore, ma senza precludere opportunità future. "Sarebbe stato divertente essere Mary Jane", ha detto con un sorriso nostalgico, "ma la vita va come deve andare, e ne sono grata".
Con un futuro che la vede impegnata tra Netflix e cinema, e un nome che resta tra i volti più amati di Hollywood, Kate Hudson dimostra che a volte il destino, con le sue curve, riserva sorprese migliori di quelle che avremmo immaginato.