Non è una notizia l'apertura della Chiesa a una legge sul fine vita, su una posizione, quindi, più progressista degli stessi parlamentari che si dicono cattolici.
Ma perché la vuole? Recentamente, in un'intervista che ha dato al Corriere della Sera, l'ha spiegato il Cardinale Matteo Zuppi, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana: come dire, il portavoce dei vescovi italiani.
Il Cardinale Matteo Zuppi che, allo scorso conclave, era stato dato anche tra i papabili, ha spiegato a Marco Ascione del Corriere perché la Chiesa è a favore di una legge che regoli il fine vita in Italia.
Anche la Corte Costituzionale la reclama da tempo. Ma rimane una sorta di tabù per la politica italiana:
ha spiegato il cardinale Zuppi. Al quale poi il CorSera ha chiesto: "Come ci si dovrebbe porre di fronte a un malato terminale così sofferente e stanco di lottare al punto di chiedere il suicidio assistito?"
La risposta è stata questa:
Fatto sta che il dibattito su una legge sul fine vita, in Italia, è come le lucine di Natale: intermittente, si accende e si spegne di continuo, senza comunque rendere alcuna armonia. Il punto di caduta per una legge che potrebbe essere accettata da tutti, quindi, sembra ancora lontano.
Ma per la Chiesa come sarebbe una legge giusta su questo tema?
L'auspicio è che le parole di Zuppi sulla legge sul fine vita smuova definitivamente la politica che finora è stata restia ad affrontare il grande tema.
E comunque: è Natale. Quindi, un "miracolo" potrebbe starci sotto l'albero. A tal proposito, sempre Zuppi, alla domanda cosa racconta la festa della nascita di Cristo a un non credente, ha risposto così: