Chi non ha sentito almeno una volta il famoso adagio “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”? Ma, è davvero ancora così?
In realtà i dati del recente Remax European Housing Trend Report 2025 sulle abitudini dei cittadini europei a Natale dipinge uno scenario leggermente diverso.
Dall'indagine condotta su 21 mila adulti in 23 Paesi emerge che almeno un europeo su quattro (il 26%) non è entusiasta all'idea di invitare parenti a casa per le festività.
E allora è impossibile non citare la celebre scena della cena di Natale in “Parenti Serpenti” di Mario Monicelli.
In realtà il disagio ad ospitare emerso dallo studio non è connesso solo ad una scarsa propensione alla socialità, quanto al fatto di non sentirsi a proprio agio ad ospitare – anche parenti – perchè non soddisfatti della propria casa.
Infatti, nei contesti in cui il rapporto con la propria abitazione è considerato soddisfacente si registra una maggiore propensione all'accoglienza.
Un altro fattore detereminante, che probabilmente andava citato per primo è quello economico: in un anno di rincari energetici e mutui opprimenti, questo dato riflette tensioni economiche e culturali che ridisegnano le tradizioni festive.
L'incertezza finanziaria erode l'ospitalità: il 75% degli europei ha ridotto spese per mutui, con tagli drastici che limitano pranzi opulenti.
In Turchia, l'11% viaggia oltre 10 ore per famiglie lontane, aggravando costi; nei Paesi Bassi e Austria, tragitti brevi (37% e 33% sotto 1 ora) alleggeriscono il peso.
Chi vive solo resta vicino (25% entro 30 minuti), ma la pressione economica unifica: meno risorse significano meno ospiti, trasformando il Natale in scelta oculata.
C'è poi la componente abitativa: avere una casa che si considera accogliente e adatta ad ospitare è un fattore determinante nella scelta di aprire le proprie porte ad ospiti.
L'Europa si divide nettamente tra accoglienti e diffidenti.
Al vertice, il Lussemburgo (74% pronto a ospitare), la Svizzera (73%) e Paesi Bassi (72%), dove la soddisfazione abitativa tocca picchi dell'85%. Qui, case spaziose e confortevoli invitano alla condivisione.
All'opposto, Finlandia (40%), Romania (35%) e Ungheria (33%) chiudono le porte, specchio di insoddisfazione domestica. Gli over 55 amplificano il trend: il 31% evita ospiti natalizi, preferendo intimità o solitudine.
In Italia, l'economia pesa ma non frena del tutto la convivialità. Tre quarti degli europei, inclusi molti italiani, hanno tagliato spese per rate mutui: il 41% rinuncia ad alcolici e cibi di qualità, segnale di prudenza che tocca le feste.
Eppure, la proprietà diffusa (76% contro 63% Ue) offre un cuscinetto: il 72% dei proprietari ha ricevuto aiuti familiari, contro il 59% europeo, rendendo la casa un bene intergenerazionale che mitiga i rincari.
Sul fronte abitativo, l'80% degli italiani è soddisfatto del proprio alloggio, sopra la media Ue, favorendo l'accoglienza.
Più di un quinto (22%) convive con parenti (vs 18% europeo), rafforzando legami che trasformano la casa in fulcro natalizio. Questa dimensione affettiva, unita a spazi vissuti, spiega perché gli italiani privilegino ritrovi domestici, anche se over 55 mostrano cautele simili al continente.
Il report Remax dipinge un Natale europeo sotto tensione con le preoccupazioni economiche che frenano spese e convivialità.
In Italia, legami familiari e la proprietà diffusa sostengono l'ospitalità natalizia, mentre in Europa prevale una frammentazione: dal lusso nordico alla chiusura est-europea.
Con mutui in aumento e solitudine diffusa, un quarto di europei sceglie di non invitare. Eppure, dove la casa dà sicurezza, le feste restano sinfonie di voci e profumi.
Per policymakers e agenti immobiliari, il messaggio è chiaro: investire in abitazioni soddisfacenti non solo migliora vite, ma rafforza il tessuto sociale. Quest'anno, apriremo le porte o opteremo per un Natale più intimo?