25 Dec, 2025 - 11:00

Invitare i parenti a casa per Natale costa troppo? In Europa 1 su 4 rinuncia, ma in Italia la tradizione resiste

 Invitare i parenti a casa per Natale costa troppo? In Europa 1 su 4 rinuncia, ma in Italia la tradizione resiste

Chi non ha sentito almeno una volta il famoso adagio “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”? Ma, è davvero ancora così?

In realtà i dati del recente Remax European Housing Trend Report 2025 sulle abitudini dei cittadini europei a Natale dipinge uno scenario leggermente diverso.

Dall'indagine condotta su 21 mila adulti in 23 Paesi emerge che almeno un europeo su quattro (il 26%) non è entusiasta all'idea di invitare parenti a casa per le festività.

E allora è impossibile non citare la celebre scena della cena di Natale in “Parenti Serpenti” di Mario Monicelli.

In realtà il disagio ad ospitare emerso dallo studio non è connesso solo ad una scarsa propensione alla socialità, quanto al fatto di non sentirsi a proprio agio ad ospitare – anche parenti – perchè non soddisfatti della propria casa. 

Infatti, nei contesti in cui il rapporto con la propria abitazione è considerato soddisfacente si registra una maggiore propensione all'accoglienza.

Un altro fattore detereminante, che probabilmente andava citato per primo è quello economico: in un anno di rincari energetici e mutui opprimenti, questo dato riflette tensioni economiche e culturali che ridisegnano le tradizioni festive.

Natale costa troppo: tra mutui, rincari e chilometri, l’ospitalità diventa un lusso

L'incertezza finanziaria erode l'ospitalità: il 75% degli europei ha ridotto spese per mutui, con tagli drastici che limitano pranzi opulenti.

In Turchia, l'11% viaggia oltre 10 ore per famiglie lontane, aggravando costi; nei Paesi Bassi e Austria, tragitti brevi (37% e 33% sotto 1 ora) alleggeriscono il peso.

Chi vive solo resta vicino (25% entro 30 minuti), ma la pressione economica unifica: meno risorse significano meno ospiti, trasformando il Natale in scelta oculata.

C'è poi la componente abitativa: avere una casa che si considera accogliente e adatta ad ospitare è un fattore determinante nella scelta di aprire le proprie porte ad ospiti. 
L'Europa si divide nettamente tra accoglienti e diffidenti.

Al vertice, il Lussemburgo (74% pronto a ospitare), la Svizzera (73%) e Paesi Bassi (72%), dove la soddisfazione abitativa tocca picchi dell'85%. Qui, case spaziose e confortevoli invitano alla condivisione.

All'opposto, Finlandia (40%), Romania (35%) e Ungheria (33%) chiudono le porte, specchio di insoddisfazione domestica. Gli over 55 amplificano il trend: il 31% evita ospiti natalizi, preferendo intimità o solitudine.

Focus Italia: crisi o no, il Natale resta una questione di famiglia 

In Italia, l'economia pesa ma non frena del tutto la convivialità. Tre quarti degli europei, inclusi molti italiani, hanno tagliato spese per rate mutui: il 41% rinuncia ad alcolici e cibi di qualità, segnale di prudenza che tocca le feste.

Eppure, la proprietà diffusa (76% contro 63% Ue) offre un cuscinetto: il 72% dei proprietari ha ricevuto aiuti familiari, contro il 59% europeo, rendendo la casa un bene intergenerazionale che mitiga i rincari.

Sul fronte abitativo, l'80% degli italiani è soddisfatto del proprio alloggio, sopra la media Ue, favorendo l'accoglienza.

Più di un quinto (22%) convive con parenti (vs 18% europeo), rafforzando legami che trasformano la casa in fulcro natalizio. Questa dimensione affettiva, unita a spazi vissuti, spiega perché gli italiani privilegino ritrovi domestici, anche se over 55 mostrano cautele simili al continente.

Casa dolce casa? Dove l’abitazione è accogliente, il Natale si apre agli ospiti

Il report Remax dipinge un Natale europeo sotto tensione con le preoccupazioni economiche che frenano spese e convivialità. 

In Italia, legami familiari e la proprietà diffusa sostengono l'ospitalità natalizia, mentre in Europa prevale una frammentazione: dal lusso nordico alla chiusura est-europea. 

Con mutui in aumento e solitudine diffusa, un quarto di europei sceglie di non invitare. Eppure, dove la casa dà sicurezza, le feste restano sinfonie di voci e profumi.

Per policymakers e agenti immobiliari, il messaggio è chiaro: investire in abitazioni soddisfacenti non solo migliora vite, ma rafforza il tessuto sociale. Quest'anno, apriremo le porte o opteremo per un Natale più intimo?

 

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