Questo Natale ha portato due brutte notizie per il direttore di Libero Mario Sechi.
Secondo il suo parere, sui temi dell'identità sessuale e della famiglia, la realtà ha superato la fantasia.
Di cosa si tratta? Del cambio di sesso di una tredicenne autorizzato da un giudice e dell'ordine di un tribunale che separa i bambini dai genitori della famiglia nel bosco.
Sechi ha individuato queste due notizie per una delle sue riflessioni di fine d'anno perché in entrambi i casi gli pare che "il diritto si sia servito di un concerto di esperti che si definiscono a vario titolo scienziati". Ma questi ultimi, dall'alto del loro sapere, davvero agiscono sempre per il meglio?
ha riflettuto il direttore. Secondo il quale "il problema è che la scienza e il diritto sono diventati scientismo e formalismo giuridico. Traduzione: nessun sentimento è ammesso, la vita è norma e calcolo, il pathos un disturbo".
Così, Sechi ha ripercorso i casi in oggetto:
Per il direttore, a questo punto, il rischio è non avere più freni:
E comunque: la cosa che impressiona Sechi "è che l'oggetto di questa operazione bio-giuridica è il corpo e l'anima dei bambini non ancora nel pieno dell'adolescenza, avvolti nel bozzolo dell'incompiuto, pronti allo stupore del vivere":
Per il direttore di Libero, quindi, sia il caso della tredicenne transgender che quello della famiglia del bosco divisa dai giudici, costituiscono il segno di una realtà che, per certi versi, ha superato persino la fantascienza:
E allora, la conclusione di Sechi non puo' che essere questa: