Nell'ultima scena di “Gloria!”, durante il gran concerto per Papa Pio VII, le protagoniste rinchiudono il maestro Perlina dietro una parete e iniziano a suonare un brano pop-anacronistico che scatena il caos tra il pubblico, diviso tra applausi e indignazione.
Il Papa è infuriato, mentre il Governatore muore d'infarto. Alla fine del film vediamo Teresa riconciliarsi con il figlio e la matrigna, mentre legge una lettera delle sue ex compagne, ora componenti di un gruppo musicale libero e di successo.
Il finale del film è un inno alla sorellanza e alla speranza. Prima di scoprire la trama, il cast e le location dove è stato girato, ecco il trailer del film d’esordio alla regia di Margherita Vicario:
Una domestica muta rivoluziona la scena musicale della fine del Settecento e i primi dell'Ottocento con un pianoforte nascosto e un gruppo di ribelli orfane: questo è “Gloria!”.
Il film finisce con una serie di colpi di scena: durante il gran concerto per Papa Pio VII, le protagoniste rinchiudono il direttore Perlina dietro una parete e suonano di nascosto il loro brano rivoluzionario, che mescola Vivaldi e ritmi moderni.
Il pubblico si divide tra approvazione e indignazione; il Papa va su tutte le furie, mentre il Governatore muore d’infarto.
Nell’epilogo commovente, Teresa fa pace con suo figlio e la matrigna, mentre riceve una lettera da parte delle ex compagne: ora suonano in una compagnia musicale itinerante di successo, libere e felici.
Il finale di “Gloria!” celebra lo spirito di comunità, la musica e soprattutto l’emancipazione femminile.
Nonostante sia ambientato nella Venezia di fine Settecento/inizio Ottocento, “Gloria!” è stato girato principalmente in Friuli-Venezia Giulia per catturare una laguna incontaminata, d’altri tempi.
Alcune delle location più riconoscibili del film sono Cervignano del Friuli (Castello di Strassoldo), Gorizia (Palazzo Lantieri per la cappella del concerto), Udine, lo Jôf di Montasio per le montagne e Villa Steffaneo Roncato a San Vito al Torre.
Diverse scene sono state girate fuori dall’Italia, in Svizzera, nel Canton Ticino a Malvaglia (Palazzo dei Landfogti), tutti luoghi che aggiungono un certo sfarzo a livello storico.
Siamo nel convento di Sant’Ignazio di Venezia, riadattato a istituto femminile, tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Il film segue le avventure di Teresa (Galatea Bellugi), una domestica muta ma con un animo da visionaria sognatrice, cambia per sempre le sue giornate grigie quando scopre un pianoforte nascosto tra le mura del convento.
Così inizia a suonare con quattro orfane musiciste, sfidando il maestro Perlina (Peppino Mazzotta) alle prese con un inno papale. Tra litigi, segreti e misteri, il film si ispira alle figure realmente esistite delle orfane-compositrici del ‘700, che vivevano rinchiuse in convento.
Nel cast troviamo: Carlotta Gamba (Lucia), Veronica Lucchesi (Bettina), Sara Mafodda (Prudenza), Maria Vittoria Dallasta (Marietta), Dimitrios Nicholas Komninos (Luigi).