Si erano conosciuti sul web: lei 50enne, lui 37enne, entrambi amanti dei motori, si erano subito piaciuti, iniziando a frequentarsi. Poi, ad un tratto, erano iniziate le violenze da parte dell'uomo, che aveva oltretutto mentito sulla sua vita privata, raccontando di essere single quando era in realtà sposato, con una figlia. La donna è riuscita a salvarsi lo scorso 19 dicembre grazie al "signal for help", facendolo arrestare. È successo a Ferno, nel Varesotto.
Secondo le ricostruzioni, la 50enne e il 37enne si sarebbero conosciuti a maggio su una pagina dedicata agli appassionati di moto, partecipando anche a qualche escursione insieme.
L'uomo, inizialmente gentile, avrebbe poi iniziato a mostrare atteggiamenti ossessivi e violenti, maltrattando sia psicologicamente che fisicamente la donna, costretta in più occasioni ad andare al pronto soccorso.
Le aveva raccontato di essere divorziato; in realtà, era sposato, con una figlia, come la 50enne avrebbe scoperto solo successivamente, portata a casa sua dall'uomo per aspettare che i segni delle botte, troppo evidenti, si attenuassero.
Il 18 dicembre, con la scusa di un "incontro chiarificatore" dopo una pausa di qualche settimana, il 37enne avrebbe nuovamente aggredito la donna, arrivando a violentarla. La svolta è arrivata il giorno successivo, quando, obbligata a salire in auto insieme all'uomo e alla moglie - forse a sua volta soggiogata - per portare la figlia a scuola, la 50enne ha fatto il gesto antiviolenza (chiudendo il pollice in una mano) a una passante, che ha capito la situazione e allertato il 112.
I carabinieri della compagnia di Busto Arsizio sono intervenuti immediatamente, salvando la donna e arrestando l'uomo con le accuse di stalking, violenza sessuale, violenza privata e rapina. Le indagini proseguono ora per ricostruire l'intera vicenda: non si esclude che gli inquirenti possano contestargli anche il reato di sequestro di persona.
Per segnalazioni di violenza di genere, è attivo 24 ore su 24 il numero gratuito 1522.