21 Dec, 2025 - 11:37

Genova, adescava ragazzine sui social: 30enne si autodenuncia dopo le minacce del papà di una vittima

Genova, adescava ragazzine sui social: 30enne si autodenuncia dopo le minacce del papà di una vittima

Adescava minorenni sui social, le costringeva a rapporti sessuali a pagamento e filmava gli abusi, per poi ricattarle e reclutare altre minorenni.

Un trentenne si è autodenunciato al commissariato di Sestri Ponente, a Genova, dopo aver ricevuto minacce dal padre di una delle vittime: è stato arrestato.

Adescava ragazzine online e poi le costringeva a rapporti sessuali: cos'è successo

A riportare la vicenda è Ansa. Secondo quanto emerso, il 30enne adescava le giovanissime vittime su TikTok: le sceglieva in contesti familiari fragili. Le ragazzine, di età compresa tra i 12 e i 14 anni, andavano poco a scuola e, a causa di scarsi controlli da parte dei genitori, restavano fuori casa fino a tarda notte.

Il modus operandi del 30enne era sempre lo stesso: prima qualche chat online, poi gli incontri e i rapporti sessuali a pagamento. Con una 13enne la dinamica è durata circa un anno.

In un episodio l'uomo avrebbe ricattato una delle vittime, minacciando di diffondere un filmato intimo se non avesse convinto due amiche minorenni a partecipare.

L'autodenuncia e le indagini

L'inchiesta è iniziata lo scorso gennaio, con la telefonata dello stesso indagato al commissariato di Sestri Ponente. L'uomo aveva raccontando di aver ricevuto minacce di morte da parte del padre di una 12enne conosciuta online.

Una volta avviate le indagini, gli investigatori hanno scoperto che i due si incontravano in auto, dove avvenivano i fatti contestati.

Raccolti tutti gli elementi, come chat e video, ad agosto la giudice per le indagini preliminari Carla Pastorini ha accolto la richiesta della pm Valentina Grosso.

Il 30enne è stato quindi arrestato e portato nel carcere femminile di Pontedecimo, nella sezione per sex offender.

Le accuse

Nel frattempo gli inquirenti hanno sequestrato computer, telefonino e memorie con chat social, materiale pornografico e tracce di ricatti.

Dati i nuovi elementi emersi, la pm Grosso ha richiesto una seconda misura cautelare, concessa dalla gip. Il 30enne è ora accusato di induzione alla prostituzione, pedopornografia ed estorsione.

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