Il vertice europeo ha sancito la modalità di sostegno dell’Unione europea all’Ucraina: l’emissione di debito congiunto. La decisione ha deluso alcuni che sostenevano l’ipotesi di utilizzare i beni russi congelati per prestiti di riparazione. Tra i protagonisti principali emerge il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, il cui ruolo crescente nel panorama europeo lo pone sia in una posizione di leadership sia al centro di critiche e sfide diplomatiche.
Il vertice dei leader europei si è chiuso con la decisione di emettere debito congiunto dell'Unione europea per un aiuto salvavita all'Ucraina. Per alcuni si tratta di un colpo di scena, dato il diffuso sostegno al piano di utilizzare i beni russi congelati per un prestito di riparazione a Kiev.
Alla fine, l'Ue ha dimostrato ancora una volta il suo continuo sostegno all'Ucraina. Tuttavia, non sono sfuggiti agli occhi vinti e vincitori. A incassare le maggiori critiche, insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stato anche il cancelliere tedesco, Friedrich Merz.
Merz ha messo in prima linea la Germania in diversi temi, come per esempio la difesa. Massicci investimenti e il ritorno della leva militare nella versione volontaria fanno parte delle decisioni che indicano come il cancelliere tedesco proietti la sua leadership nel cuore dell'Ue, assumendo un ruolo per anni svolto dal presidente francese, Emmanuel Macron.
Quando si trattava dell'uso degli asset russi immobilizzati, Friedrich Merz si è posto come un sostenitore visibile del piano di Bruxelles, sostenendo che questa sia l'unica soluzione possibile. In vista del vertice del 18 dicembre, ha chiamato le capitali europee all'unità e a essere credibili.
"Il destino dell'Ucraina è il destino di tutta l'Europa", ha dichiarato il 15 dicembre, il giorno in cui si sono conclusi due giorni di maratona diplomatica per discutere il piano americano per porre fine alla guerra in Ucraina.
Sempre più attivo all'interno dell'Unione, il ruolo di Merz lo espone anche al rischio maggiore di vincere o perdere le proprie battaglie.
Per ora, il leader tedesco è uscito sconfitto in alcune battaglie dal vertice Ue. Ha subito una battuta d'arresto nella questione dell'uso dei beni sovrani russi che aveva promosso. I leader europei hanno optato per un prestito congiunto di 90 miliardi di euro all'Ucraina. Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca non si uniranno agli altri 24 stati membri e saranno esentati dagli obblighi finanziari previsti.
Un'altra sconfitta è arrivata sull'accordo con il Mercosur. La decisione è stata il rinvio di una scelta finale, con appuntamento previsto per il 12 gennaio 2026. I negoziati sono iniziati oltre due decenni fa e, secondo Merz, il destino del Mercosur è collegato alla credibilità politica dell'Ue.