19 Dec, 2025 - 13:55

Cosa significa Askatasuna e perché il centro sociale di Torino è stato sgomberato

Cosa significa Askatasuna e perché il centro sociale di Torino è stato sgomberato

Askatasuna, il centro sociale torinese occupato dal 1996, è stato sgomberato dalle forze dell'ordine, con accessi murati e sei occupanti allontanati.

L'operazione, arrivata dopo le indagini sugli assalti durante manifestazioni pro-Palestina, ha posto fine a un patto di collaborazione con il Comune che ne voleva fare uno studentato pubblico e riaperto il dibattito politico sulla legalità e il dissenso. Intanto, le tensioni restano alte nel quartiere Vanchiglia.

Cosa significa Askatasuna e perché il centro sociale di Torino è stato sgomberato

Askatasuna, termine basco che significa "libertà", indica un centro sociale autogestito nato nel 1996 a Torino in seguito all'occupazione abusiva dell'ex Casermetta Reale in corso Regina Margherita 47, un immobile comunale abbandonato dal 1981.

Da allora, è stato un punto di riferimento per l'area dell'Autonomia Contropotere, con attività controculturali, lotte No Tav, difesa dei migranti e iniziative sociali. Ma è stato anche accusato di violenze, scontri al G8 e devastazioni come quelle per l'anarchico Alfredo Cospito.

​Lo sgombero è scattato all'alba del 18 dicembre, con perquisizioni Digos nella sede e abitazioni di militanti, sequestro dello stabile e uso di idranti contro un presidio solidale.

Le indagini riguardano assalti a Ogr, Leonardo e La Stampa nel corso delle ultime proteste pro-Palestina, con attivisti trovati al terzo piano, violando il divieto imposto dal patto di "legalizzazione" siglato nel 2024 e rinnovato a marzo.

Il sindaco Stefano Lo Russo ha dichiarato cessato il patto, che limitava l'uso al piano terra per trasformarlo in bene comune, a causa della violazione delle prescrizioni di inagibilità degli altri piani.

Le reazioni politiche per lo sgombero del centro sociale Askatasuna

Il governo Meloni ha celebrato l'operazione: il ministro Piantedosi ha definito lo sgombero "un segnale chiaro contro la violenza", mentre Salvini ha twittato "Fuori!".

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha lodato magistratura e forze dell'ordine per il "ripristino della legalità", e Fratelli d'Italia con Augusta Montaruli e Maurizio Marrone ha criticato il patto tra il centro sociale e il comune dicendo che si trattava di una "trattativa con i violenti".

A sinistra, invece, si sono levate critiche feroci: Marco Grimaldi (Avs) ha denunciato un "laboratorio di repressione" che colpisce scuole vicine e cultura, Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista) ha definito "demente" la scelta condivisa da Lo Russo e Meloni, mentre Potere al Popolo ha accusato Pd e Avs di complicità con il governo. Lo Russo ha difeso la decisione dal punto di vista burocratico, ma il centrosinistra locale ha pungolato Roma sulla coerenza che tiene per gli altri centri sociali.

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