19 Dec, 2025 - 11:02

Kanye West, il fetish e la nudità: Bianca Censori rompe il silenzio sulla sua "arte"

Kanye West, il fetish e la nudità: Bianca Censori rompe il silenzio sulla sua "arte"

Bianca Censori ha smesso di essere "solo" la moglie di Kanye West da un pezzo. Architetta, designer, performer, provocatrice per scelta e non per caso, ha trasformato il suo corpo - e il modo in cui viene guardato - in un linguaggio artistico.

Dopo mesi di titoli gridati, scatti virali e giudizi sommari, Censori ha parlato apertamente di fetish, nudità e controllo durante un’intervista a The Interview, rilasciata in occasione della sua nuova mostra BIO POP (THE ORIGIN) a Seul.

Niente difese, niente scuse. Solo una presa di posizione netta: quella che molti chiamano feticismo, per lei è precisione, superficie, concetto.

Bianca Censori risponde sul "feticismo": una visione

Durante una serie di domande a raffica con The Interview, Bianca Censori è stata interrogata su temi esistenziali, identità, creatività e ruolo delle donne. Quando è arrivata la domanda sul suo feticcio, la risposta è stata disarmante nella sua semplicità:

"La precisione".

Nessun riferimento diretto al sesso, nessuna strizzata d’occhio scandalistica. La scelta delle parole ha chiarito subito il punto: per Censori il fetish non è eccitazione, ma controllo formale. È rigore. È riduzione del corpo a elemento visivo, quasi architettonico.

Un concetto che torna spesso nel suo lavoro e che ribalta una delle accuse più frequenti: quella di essere oggettificata. La sua posizione ha intercettato una delle domande più cercate online: Bianca Censori è controllata da Kanye West?

La risposta, almeno sul piano artistico, è arrivata senza bisogno di nominarlo.

Il body in lattice e il corpo come superficie artistica

Il servizio fotografico che ha accompagnato l’intervista ha fatto il resto. Bianca indossava un body in spandex magenta, aderentissimo, abbinato a stivali a punta e capelli lisci con frangia. Un’estetica che richiama il fetish, sì, ma che lei stessa ha spiegato così:

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Il body è la cosa più vicina alla pelle. Rimuove l’individualità e trasforma il corpo in una superficie

Una frase che ha chiarito perché la nudità - reale o suggerita - sia diventata una costante della sua immagine pubblica. Non si tratta di seduzione, ma di sottrazione: meno identità, più concetto. E il significato che il pubblico attribuisce a quel fetish - controllo, potere, dominio - "appartiene a loro".

Tradotto: lo sguardo è responsabilità di chi guarda.

BIO POP (THE ORIGIN): cucina, rituale e provocazione

La mostra BIO POP (THE ORIGIN), inaugurata a Seul con la presenza di Kanye West, ha segnato un passaggio chiave nel percorso di Bianca Censori.

Secondo la dichiarazione ufficiale del progetto, BIO POP "mette in scena il corpo all’interno del linguaggio domestico". La cucina diventa palcoscenico, la torta non è cibo ma offerta, il gesto domestico si trasforma in performance.

Il titolo stesso è programmatico: bio come corpo, pop come cultura. "La biologia incontra lo spettacolo", ha spiegato Censori a Dazed. Una definizione che ha risposto a un’altra domanda molto cercata: che tipo di arte fa Bianca Censori?

La scelta della Corea non è stata casuale. "La Corea concepisce rituale, performance e futurismo come un unico sistema", ha detto. Un pubblico visivamente preparato, meno incline a letture moralistiche, più disposto a partecipare.

Nudità pubblica e accuse: provocazione o performance?

Dal cuscino indossato come abito fino all’apparizione ai Grammy 2025 con un vestito quasi inesistente, Bianca Censori ha costruito una narrazione fatta di shock visivo. Episodi che hanno scatenato l’ira dei tabloid e l’indignazione social, soprattutto negli Stati Uniti più conservatori.

Eppure, letti alla luce di BIO POP, quei momenti appaiono come capitoli coerenti di una stessa performance diffusa. "Volete un pezzo di me? Prendetelo tutto", sembra essere il messaggio implicito. Non sottomissione, ma iper-esposizione controllata.

Le critiche non sono mancate: c’è chi l’ha definita un burattino di Kanye West, chi una manichino senza voce, chi - addirittura - ha cominciato a puntare il dito su una qualche forma di squilibrio mentale o violenza psicologica.

Ma la sua risposta è arrivata proprio attraverso il silenzio e la moltiplicazione della sua immagine, con doppelgänger e maschere che parlano al posto suo. Non una fuga, ma una strategia.

Femminismo, oggettivazione e potere dello sguardo

In BIO POP l’oggettivazione è sia fisica che simbolica. I riferimenti alle sculture di Allen Jones sono evidenti, ma volutamente dichiarati. Donne trasformate in arredi, sì, ma capaci di stare in piedi da sole. Una metafora tutt’altro che passiva.

Quando le è stato chiesto se il corpo femminile sia intrinsecamente sessuale, la risposta è stata netta:

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No. È una sovrapposizione culturale

Una frase che ha intercettato il cuore del dibattito online: Bianca Censori è una vittima o una regista? Dal vivo, la performance è apparsa a molti accattivante, ribelle, persino ironicamente sexy. Una donna giudicata per il suo corpo che decide di usarlo come strumento concettuale, ribaltando il tavolo.

Non chiede approvazione, non cerca scandalo fine a sé stesso. "L’obiettivo finale è l’espressione di sé", ha detto. Il resto - indignazione compresa - è materiale grezzo da osservare.

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