19 Dec, 2025 - 11:01

Travaglio invoca un neuropsichiatra all'altezza per i "dementi dell'Unione Europea"

Travaglio invoca un neuropsichiatra all'altezza per i "dementi dell'Unione Europea"

L'editoriale di Marco Travaglio di oggi nasce morto, nel senso che questa mattina presto si è saputo che i leader dell'Unione Europea hanno deciso di non utilizzare gli asset russi per aiutare l'Ucraina e di fatto lo hanno reso privo di senso.

L'articolo del direttore del Fatto, infatti, li insultava proprio perché pensavano di utilizzare anche l'arma finanziaria contro il regime di Putin.

In ogni caso, l'editoriale di Travaglio ripete a memoria le lezioncine che gli arrivano dai responsabili della propaganda di Mosca: sostiene che noi europei, a Kiev, non dobbiamo un bel nulla, che Putin non ci pensa nemmeno ad attaccare un altro Paese europeo (come non ci pensava nemmeno ad invadere l'Ucraina) e che la guerra ibrida ce la immaginiamo solo nelle nostre teste.

Per questo, il titolo dell'editoriale è "Reparto Eurologia".

E l'invocazione per i politici europei è comunque sempre attuale:

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Se esistesse un neuropsichiatra all'altezza di questi dementi, bisognerebbe affidarglieli in blocco

Travaglio contro i leader Ue: "Dementi da neuropsichiatra"

E insomma: per Travaglio, Putin rimane lucidissimo. I dementi li abbiamo tutti noi. E sono tutti i leader dei Paesi europei che si ostinano a cercare di aiutare l'Ucraina.

Anche oggi, con la notizia che l'Ue ha deciso di non utilizzare gli asset russi per sostenere Kiev, Travaglio spara a zero contro la nostra Europa con la sua solita verve, che poi non è altro che una serie di insulti basati su dati di fatto quantomeno controversi.

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È bene ricordare alcune cosucce che dopo quattro anni di auto-propaganda ibrida tendiamo a dimenticare. L'Ucraina è stata invasa dalla Russia nel 2022, come purtroppo è accaduto a decine di Paesi (spesso a opera di noi occidentali) a cui non abbiamo mai inviato neppure una cerbottana. Ma non fa parte né dell'Ue né della Nato. Quindi, al di là del doveroso sentimento di umana solidarietà, che però può esprimersi in mille modi, Ue e Nato non devono a Kiev un solo euro o un facile a tappo...

Chiarito questo e - bontà sua - che "l'invasione è un atto criminale" (tanto è vero che subito specifica che "è legata a fattori storici interni all'Ucraina"), Travaglio ripete che "non è un attacco né all'Ue né alla Nato".

Ci stiamo allarmando per nulla, secondo il direttore del Fatto, dalla Russia con amore.

La ricostruzione di Travaglio

Travaglio, quindi, per l'ennesima volta, propina la versione tutta sua (e del Cremlino) della storia: 

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I Paesi che vogliono armare Kiev sono liberissimi, fuorché l'Italia, che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali: era dubbio che potesse farlo quando scattò l'invasione senza negoziati; è sicuro che non potesse dopo il sabotaggio dei negoziati di Istanbul; è sicurissimo che non può oggi, in presenza di un piano di pace americano che proprio a suon di armi si vuole boicottare per risolvere la controversia internazionale con la guerra infinita

Insomma: Salvini (con "Napoleone e Hitler non ce l'hanno fatta a domare la Russia, figuriamoci Macron, Starmer e Merz") chiama, Travaglio risponde. Il legame giallo-verde non si spezza mai lungo la via che porta a Mosca.

Il ricorso alla neuropsichiatria

E comunque: i fatti di oggi dicono che i leader europei hanno rinunciato all'utilizzo degli asset russi, e che forse davvero si apre uno spiraglio per un'intesa.

Ma tant'è: Travaglio non ha alcuna pietà per quelli che considera i nostri veri nemici, vale a dire i politici che ci rappresentano.

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Se esistesse un neuropsichiatra all'altezza di questi dementi, bisognerebbe affidarglieli in blocco. Ma purtroppo non esiste. Non resta che sperare che si autodistruggano con le proprie mani mentre tentano di distruggerci 

Meno male che c'è Putin, con la sua lucida follia.

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