19 Dec, 2025 - 09:45

Pedopornografia, blitz in tutta Italia: sequestrati migliaia di file, quattro arresti

Pedopornografia, blitz in tutta Italia: sequestrati migliaia di file, quattro arresti

La Polizia Postale ha inferto un duro colpo al circuito di pedopornografia online con un'operazione su scala nazionale, culminata in 17 perquisizioni e quattro arresti immediati per detenzione e spaccio di materiale illecito.

L'indagine, coordinata dalla Procura di Firenze, ha smantellato una rete di utenti italiani dediti allo scambio sistematico di contenuti abusivi su minori.

Pedopornografia, blitz in tutta Italia: quattro arresti

La Procura di Firenze ha autorizzato blitz domiciliari simultanei, mobilitando 50 operatori della polizia postale in diverse Regioni come Toscana, Sardegna, Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Piemonte e Veneto.

Sono state setacciate abitazioni e uffici, sequestrando decine di migliaia di file pedopornografici, organizzati spesso in cartelle tematiche che denotano un'ossessione patologica.​

Quattro persone sono finite in manette sul posto, colti in flagranza dalla mole di prove digitali rinvenute sui loro computer, smartphone e hard disk esterni.

Gli altri sono indagati a piede libero. Tra i profili emersi spiccano operai, impiegati pubblici e pensionati, alcuni con precedenti penali per reati analoghi, a testimonianza di come il male si annidi in contesti quotidiani insospettabili.​

Le indagini

L'indagine è iniziata grazie all'esame di un dispositivo informatico sequestrato in un'operazione precedente contro la pedopornografia digitale.

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Toscana, con il supporto del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online, ha tracciato una serie di profili sospetti attivi su un'app di messaggistica. 

Per mesi, gli agenti hanno monitorato download e condivisioni continue di immagini e video che ritraggono bambini, inclusi alcuni in tenerissima età, rivelando un'abitudine radicata tra gli utenti coinvolti.

Gli investigatori hanno incrociato dati tecnici, come indirizzi IP e log di accesso, con verifiche sul campo, identificando 17 uomini tra i 20 e i 70 anni sparsi su tutto il territorio italiano.

Questa fase ha confermato non solo la detenzione, ma anche la diffusione attiva del materiale illecito.

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