17 Dec, 2025 - 17:02

Beni russi congelati, l’allarme di Merz su Bruxelles: prestito salvavita a Kiev o addio all’unità europea

Beni russi congelati, l’allarme di Merz su Bruxelles: prestito salvavita a Kiev o addio all’unità europea

Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha lanciato un monito severo contro il rischio di divisioni interne all’Unione Europea sul destino finanziario dell’Ucraina.

Al vertice di Bruxelles in programma il 18 dicembre 2025, i leader dei 27 stati membri dell’UE dovranno decidere su un prestito salvavita multimiliardario attraverso l’uso degli asset russi congelati in Europa.

Finanziamento UE verso Kiev: le posizioni di Berlino

Il cancelliere tedesco sostiene la campagna per un prestito di riparazione a favore di Kiev. Il piano della Commissione europea prevede l’utilizzo degli asset congelati della banca centrale russa in Europa. La maggior parte di questi beni sovrani è depositata in Belgio.

"Non illudiamoci. Se non ci riusciremo, la capacità di agire dell’Unione Europea sarà gravemente compromessa per anni, se non per un periodo ancora più lungo", ha dichiarato Merz il 15 dicembre a Berlino, riferendosi al prestito.

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E mostreremo al mondo che, in un momento così cruciale della nostra storia, siamo incapaci di restare uniti e di agire per difendere il nostro ordine politico in questo continente europeo.

Merz sostiene quindi che, per evitare che l’Ucraina resti senza fondi e non riesca a far fronte alle proprie spese, l’Europa dovrebbe utilizzare i beni russi bloccati, poiché le altre opzioni di finanziamento non sarebbero credibili.

Le parole di Merz sono arrivate mentre erano in corso colloqui cruciali a Berlino sul piano di pace degli Stati Uniti. Il 14 e il 15 dicembre si sono infatti riuniti nella capitale tedesca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, gli inviati di Donald Trump e i leader europei. Dai colloqui sono emerse aperture sulle garanzie di sicurezza fortemente volute da Kiev.

Le divisioni

Parallelamente alla cupa previsione del leader tedesco per l’UE in caso di fallimento del vertice, crescono i timori che il piano di Bruxelles possa essere ostacolato dall’opposizione di alcuni stati membri.

L’alto rappresentante dell’UE, Kaja Kallas, ha affermato, il 15 dicembre, che il prestito basato sugli asset appare "sempre più difficile". Per Bruxelles, tuttavia, il piano del prestito di riparazione resta la migliore opzione sul tavolo.

Il Belgio non sostiene l’iniziativa, citando il rischio di eventuali ritorsioni legali da parte di Mosca. La banca centrale russa ha già citato in giudizio l’istituto Euroclear. Italia, Bulgaria, Malta, Slovacchia, Ungheria e Repubblica Ceca si oppongono al piano di utilizzo degli asset russi immobilizzati.

Cosa serve per l’approvazione

L’Unione Europea non è tenuta a ottenere l’unanimità per approvare l’uso dei beni russi congelati. Un voto a maggioranza qualificata, rappresentativo di almeno il 65 per cento della popolazione del blocco, potrebbe comunque essere sufficiente per l’approvazione del piano.

Da ricordare, però, che Kallas ha sottolineato come aggirare il Belgio "non sarebbe semplice", considerando che gran parte dei beni è custodita nel paese e ha aggiunto che è importante che Bruxelles ottenga il consenso del governo belga su qualsiasi decisione venga presa.

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