17 Dec, 2025 - 10:55

Travaglio scatenato contro la responsabile Esteri dell'Ue: "Kallas è una depensante"

Travaglio scatenato contro la responsabile Esteri dell'Ue: "Kallas è una depensante"

Altro giro, altra corsa, altro insulto di Marco Travaglio nei confronti di Kaja Kallas, l'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione Europea che, dopo aver avuto la nonna nei lager sovietici, è in prima linea contro il regime di Putin.

Il direttore del Fatto Quotidiano la chiama "depensante" per la linea politica che ha assunto di assoluto rigore contro Mosca fin dal primo giorno dell'attacco del Cremlino all'Ucraina.

Evidentemente, per esperienza familiare, Kallas sa con chi ha a che fare. Ma per Travaglio è un'altra che inventa nemici immaginari, tanto da chiamare l'Unione Europea "Unione sovietica europea". 

Insomma, i veri illiberali sarebbero a Bruxelles, non a Mosca.

Travaglio contro la Kallas: "È una depensante"

Per Marco Travaglio funziona così: o si sta senza se e senza ma dalla parte del regime di Putin, o si è una volta "sgovernanti" un'altra "depensanti". Il vocabolario del direttore del Fatto questo passa:

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Nella foga di combattere le autocrazie copiandole, la nostra bella Ue ci ha regalato un'altra perla di liberaldemocrazia: sanzioni a 12 complici della guerra ibrida russa. Tra i fortunati vincitori c'è Jacques Baud, ex colonnello svizzero dell'esercito e dell'intelligence, ex consigliere Onu, uno degli analisti militari più documentati sull'Ucraina

Cosa è accaduto a questo signore?

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Mentre i trombettieri contavano balle e sbagliavano tutto, Baud ne azzeccava parecchie. Quindi, o loro o lui...

A questo punto entra in scena Kaja Kallas, "la depensante estone che regge la politica estera Ue":

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Gli ha vietato l'ingresso, congelato i beni e bloccato i conti bancari in tutta l'Unione

La Kallas nel mirino per aver sanzionato il militare filo-Putin

Naturalmente, in tempo di guerra ibrida, c'è una norma europea che permette alle istituzioni di Bruxelles di prendere le contromisure che si ritengono più efficaci per favorire le quinte colonne di Putin in Europa. Ma Marco Travaglio, a proposito dell'atteggiamento assunto dalla Kallas nei confronti di Baud, l'ha messa così:

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Baud è stato sanzionato senza che alcun tribunale abbia neppure ipotizzato un reato, semplicemente per le sue idee e le sue analisi, mai smentite da alcuno, e sempre confermate dai fatti. La sentenza? L'ha emessa la depensante, cioè il potere esecutivo

Secondo Bruxelles, "Baud è ospite regolare di programmi tv e radio filorussi. Funge da portavoce della propaganda filorussa e di teorie complottiste".

L'accusa "supercazzola"

Ma non solo. L'accusa principale che Bruxelles muove a Baud, e che per Travaglio è una "supercazzola", è questa:

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Baud è responsabile di azioni o politiche attribuibili al governo della Federazione russa che compromettono o minacciano la stabilità o la sicurezza di un Paese terzo, o sostiene tali azioni o politiche, tramite la manipolazione delle informazioni e delle ingerenze

Tutto questo, ha fatto scrivere a Travaglio quanto segue.

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Censure e liste di proscrizione non bastano più: servono condanne alla morte civile, come quelle di Usa e Israele alla Albanese per ciò che scrive per l'Onu sulla Palestina...

Evidentemente, tra un convegno con esponenti di Hamas e l'altro della relatrice. Ma tant'è: il ditino di Travaglio è rivolto anche contro la stampa mainstream:

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Inutile attendersi proteste o pigolii dalla nostra casta pennuta, che vede minacce alla libertà d'informazione ovunque, fuorché là dove sono

Meno male che ci pensa il direttore del Fatto a vedere bene. E a passare direttamente agli insulti.   

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