Mitja Gialuz è un importante avvocato penalista e professore ordinario di diritto processuale penale all'Università di Genova.
Compagno della deputata Debora Serracchiani dal 2017, sta emergendo in questi giorni come testimonial di spicco della campagna per il "No" al referendum costituzionale sulla giustizia previsto per il 2026.
Gialuz critica aspramente le proposte di separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e inquirenti e il sorteggio per formare i nuovi Csm.
Mitja Gialuz insegna diritto processuale penale II presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Genova, dove è membro della Giunta di Dipartimento.
Laureato con lode a Trieste nel 1999 e dottore di ricerca in scienze penalistiche, ha ricoperto ruoli accademici in diverse università prima di diventare ordinario nel 2014.
È anche un avvocato penalista di rilievo, noto per aver difeso familiari di vittime in casi clamorosi, e presidente della società velica Barcola e Grignano a Trieste.
La relazione con Debora Serracchiani, nata durante un'escursione in barca nel 2017, è stata resa pubblica dalla stessa politica, che ha raccontato come il suo impegno professionale avesse influenzato la vita privata.
Serracchiani, ex avvocata e figura di spicco del Pd ha più volte lodato Gialuz per il sostegno emotivo che le offre, definendolo una presenza stabile dopo la fine del suo precedente matrimonio.
Gialuz, ligure di adozione ma triestino di origine, coniuga expertise giuridica e passioni sportive e finora ha mantenuto un profilo basso, lontano dai riflettori politici della compagna.
Tuttavia, adesso Gialuz è tra i protagonisti del Comitato per il "No" per il referendum sulla giustizia.
Intervenendo l'11 dicembre 2025 all'Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano per lanciare la campagna milanese, ha definito la riforma un "attacco alla Costituzione", criticando il sorteggio per il Csm che affiderebbe la composizione dell'organo al caso, riducendone l'efficacia nel garantire l'indipendenza dei magistrati.
A tal proposito, recentemente, il professore ha citato anche lo scrittore Jorge Luis Borges:
In recenti interviste, inoltre, ha sostenuto che la separazione delle carriere non risolve i problemi della giustizia penale, ma li aggrava, trasformando il processo in uno strumento colpevolista senza risolvere la terzietà del giudice richiesta dall'articolo 111 della Costituzione.
Per questo, ha invitato i cittadini a comprendere che in ballo c'è la democrazia stessa, poiché la proposta non ha eguali nei paesi democratici e rischia di politicizzare la magistratura.
Pur favorevole in astratto alla separazione, Gialuz voterà "No" per opporsi a un modello che secondo lui "impoverisce" l'autonomia giudiziaria.