15 Dec, 2025 - 10:48

Inter più forte delle altre, la Juve assomiglia finalmente a Spalletti

Inter più forte delle altre, la Juve assomiglia finalmente a Spalletti

L’Inter è più forte delle altre. E adesso sta anche sopra le altre. Ecco perché la vittoria sul Genoa minaccia di diventare uno spoiler su come andrà a finire il campionato da qui a giugno. Il primato in classifica non vale solo per il collettivo di Chivu, ma anche per l’elemento più rappresentativo. Lautaro ha consolidato il primo posto nella classifica marcatori, a scapito di padroni occasionali (Orsolini e Nico Paz, Leao e Pulisic) che avevano occupato la casella di miglior bomber finora.

Così, sembra evidente la proiezione festiva destinata a scaldarsi fino a primavera inoltrata: chi guida oggi la classifica generale e quella dei gol dà due segnali non banali a tutte le altre. Altre squadre che – peraltro – qualche regalino prenatalizio lo hanno già imprudentemente esibito.

I passi falsi di Milan e Napoli

In ordine di apparizione domenicale, il primo regalo per l’Inter lo aveva impacchettato il Milan, frenato in casa dal Sassuolo. Un pareggio che poi, almeno a chiacchiere, non è finito al 90°, perché si è commentato sui social il gol dell’eventuale 3-1, annullato a Pulisic per una spinta (inesistente) di Loftus-Cheek.

Il giovane arbitro Grezzini, debuttante a San Siro, chissà cosa ha visto. E chissà cosa hanno pensato al Var per non intervenire a correggere l’errore. Poi i veleni sono stati messi sotto anestesia da un altro fallo sorvolato, quello di Pavlovic su Cheddira in pieno recupero. Ma l’impressione “live” dell’ora di pranzo è rimasta serenamente cristallizzata anche a cena: il gol del Milan era regolare, e chissà come sarebbe andata a finire… Come finirà la stagione di Allegri & Co. dipenderà invece dal mercato. Ma senza centravanti non si va tanto lontano.

È finita peggio per il Napoli, che a Udine ha messo nuovamente a nudo i problemi di infortuni (troppi) e di rotazioni (poche). Nelle precedenti occasioni post-Champions, malgrado l’esuberanza di contrattempi muscolari, Antonio Conte aveva vinto quattro partite e ne aveva persa una sola, a Bologna. Stavolta invece l’Udinese ha travolto anche psicologicamente il Napoli, tanto da indurre Conte a esibire un’inedita raccomandazione per il futuro: “Dobbiamo imparare a perdere tempo”. Non esattamente un consiglio tecnico-tattico innovativo, ecco…

Juve versione Spalletti

Ed eccoci alla Juventus, nella sua migliore versione “spallettiana”. A Bologna ha vinto, giocando (molto) meglio degli avversari. Per rispetto di Antonio Conte e di tutti gli amanti delle fatiche da Champions che condizionano le prestazioni in campionato, va evidenziato che la Juve era reduce da una passeggiata contro i ciprioti del Pafos al mercoledì, mentre il Bologna doveva gestire la stanchezza successiva a una trasferta assai impegnativa in Spagna al giovedì. Quindi, sulla carta era favorita la Juve.

Sul campo, anche. Bene comunque le prestazioni collettive, con riscoperta di Cabal (ancora in gol) e Bremer, due ex infortunati che Spalletti attende con ansia. Riscoperta anche di Thuram, proprio nel giorno in cui la Gazzetta lo ipotizzava in direzione Inter a farsi coccolare dal fratello maggiore, con contestuale Frattesi alla Juve. Trattativa smentita da Chiellini e da un’evidenza: K. Thuram farebbe comodo all’Inter, mentre Frattesi non serve alla Juve. Anche perché Frattesi sembra ormai finito parecchio indietro nelle gerarchie di centrocampo, dove ci sono il trio storico Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan, poi Zielinski che sa far tutto, quindi il talento di Sucic e l’emergente Diouf. Così, in nerazzurro Frattesi sembra diventato il settimo (e ultimo) centrocampista. Anche questo dà l’idea della forza dell’Inter.

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