L’era post-Maggioni in Rai si apre sotto il segno delle incognite organizzative e politiche. Per Angela Mariella, attuale direttrice editoriale per l’offerta informativa, la gestione della transizione si sta rivelando più complessa del previsto. Secondo indiscrezioni interne, infatti, l’ex direttrice avrebbe lasciato Viale Mazzini portando con sé gran parte della propria squadra creando non poche difficoltà operative in una fase già delicata per l’azienda.
Il contesto si complica ulteriormente alla vigilia di un Consiglio di amministrazione fissato per il 18 dicembre, che si preannuncia particolarmente denso e politicamente sensibile.
Tra i punti principali all’ordine del giorno potrebbe figurare la nomina del nuovo direttore delle Relazioni istituzionali, una casella tradizionalmente attribuita alla Lega. Al momento, però, non sarebbe stato ancora raggiunto un accordo definitivo sui nomi, segno di trattative ancora in corso e di un equilibrio politico tutt’altro che stabilizzato.
Nella stessa riunione è atteso anche un aggiornamento sul piano immobiliare, affidato al direttore generale Roberto Sergio, che aveva già seguito il dossier in passato nel ruolo di amministratore delegato. L’attenzione resta concentrata soprattutto sulla situazione della sede di Corso Sempione a Milano.
Il trasferimento verso MiCo Nord, negli spazi di Fondazione Fiera, è stato comunicato ufficialmente, ma la tempistica resta incerta: nel migliore dei casi si parla del 2029, qualora la vendita di Corso Sempione avvenisse in tempi rapidi. In caso contrario, una nuova sede pienamente operativa difficilmente vedrà la luce prima del 2031.
Nel frattempo prende corpo uno scenario che sta generando forte preoccupazione tra i dipendenti: un possibile doppio trasloco temporaneo verso il sito di Mecenate, affittato per i prossimi sette anni. Una soluzione tampone che però presenta criticità evidenti: circa 900 lavoratori dovrebbero essere ospitati in spazi progettati per poco più di 200 persone.
Non sorprende quindi che il clima sindacale si stia surriscaldando. Il 16 dicembre è prevista un’assemblea generale durante la quale potrebbero essere annunciati scioperi se l’azienda non fornirà chiarimenti concreti su tempi, logistica e condizioni di lavoro.
Sul fronte editoriale, la geografia delle nomine continua a cambiare. Da gennaio Manuela Moreno dovrebbe subentrare a Iman Sabbah come vicedirettrice della Deoi. Sabbah, infatti, sarebbe destinata a rientrare a Parigi, dove dovrebbe prendere il posto di Gennaro Sangiuliano.
Quest’ultimo, secondo le previsioni, prima di Natale dovrebbe essere proclamato consigliere regionale in Campania, liberando così la sede francese. Per Sabbah si tratterebbe di un ritorno come corrispondente e capo sede. La questione della quota politica resta ufficialmente non dichiarata, ma le indiscrezioni parlano di un’area vicina a Forza Italia.
La partita non finisce qui: per compensare gli equilibri, potrebbero aprirsi nuove opportunità in altre sedi estere, dal secondo posto a New York, passando per Berlino, fino a una possibile finestra su Londra.
Sul piano dei programmi cresce l’attesa per il futuro talk del mercoledì sera. Tra i nomi che circolano come possibili conduttori figurano Claudio Brachino e Hoara Borselli. Parallelamente, una collocazione in prima serata dovrà essere trovata anche per Eleonora Casalegno, attualmente impegnata su Radio 2 in una fascia mattutina particolarmente penalizzante.
Infine, nei corridoi di Viale Mazzini circola con insistenza l’ipotesi di una possibile cancellazione del programma di Peter Gomez. Se confermata, la decisione aprirebbe nuovi spazi e ulteriori spostamenti nel palinsesto, con inevitabili ripercussioni sugli equilibri editoriali.
La sensazione diffusa è che la fase di assestamento Rai sia tutt’altro che conclusa. E il Cda del 18 potrebbe rappresentare solo il primo snodo di una partita ancora lunga e politicamente delicata.