14 Dec, 2025 - 15:15

Travaglio dà tutti i numeri sulla guerra in Ucraina: "C'è chi li vuole tutti morti"

Travaglio dà tutti i numeri sulla guerra in Ucraina: "C'è chi li vuole tutti morti"

Marco Travaglio, oggi, nel suo consueto editoriale sulla prima pagina del Fatto Quotidiano, dà tutti i numeri della guerra in Ucraina.

Sono numeri che il direttore cita da una serie di analisi dell'Institute for the Study of the War, "un think tank neocon ultra-atlantista e filo-ucraino": non "della Pravda", tiene a sottolineare rifiutando l'etichetta che in molti gli hanno affibiato sui social, quello di essere diventato l'Emilio Fede di Putin.

E comunque: anche citando questi dati, Travaglio resta convinto che bisogna giungere al più presto a una pace accettando il piano di Trump che sembra piacere tanto a Mosca. 

Altrimenti, numeri alla mano, il direttore del Fatto sostiene che di ucraini non ne resterà nemmeno uno.

I numeri di Travaglio per convincere che bisogna accettare la pace di Trump

Al grido "altrimenti moriranno tutti gli ucraini", Travaglio dà queste cifre ai suoi lettori:

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I russi controllano circa il 20% del territorio ucraino: la Crimea annessa nel 2014, l'intero Lugansk, l'85% del Donetsk, l'80% della regione di Zaporizhzhia, il 76% di quella del Kherson, più vari territori in quelle di Sumy, Kharkiv e Dnipropetrovsk

Travaglio fa presente che nel 2022, subito dopo l'invasione, i russi erano giunti ad occupare un 27% a macchia di leopardo:

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Poi, il ridiscolamento delle truppe nelle aree più strategiche per i negoziati di Istanbul e le ritirate per la prima controffensiva ucraina (l'unica riuscita) li aveva sensibilmente ridotti

Purtroppo per l'Ucraina, la seconda controffensiva, quella del 2023, "fu un disastro", ricorda Travaglio:

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Da allora, Mosca non smette di avanzare e Kiev di arretrare. Nel 2024, l'Armata russa ha conquistato altri 4.168 chilometri quadrati (...) Anche per le stime dell'Isw, che Mosca contesta come riduttive, le conquiste russe del 2025 superano di oltre 2 mila chilometri quadrati quelle del 2024

Travaglio e il pericolo dell'estinzione degli ucraini

Il direttore del Fatto, quindi, sottolinea che da due anni la musica non cambia, "né potrà farlo in futuro, se non in peggio per gli ucraini":

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L'esercito si assottiglia sempre più per i morti, i mutilati, i mancati ricambi, le diserzioni al fronte e le fughe dal reclutamento forzato, mentre i russi continuano ad arruolare 30 mila volontari al mese. Le armi a Kiev scarseggiano perché gli Usa non ne regalano più, ma le vendono agli europei, che però hanno le casse e gli arsenali vuoti...

Insomma: per Travaglio, la guerra è bell'e persa per l'Ucraina. Per lui, infatti, bisogna tenere conto anche della "qualità" dell'avanzata russa:

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Dopo la faticosa presa di Pokrovsk (...) dietro quello snodo militare, logistico e industriale, non ci sono più barriere per arginare i russi verso Zaporizhzhia, Dnipro e Kharkiv: le nuove trincee, lautamente finanziate dalla Nato, non si sono mai viste perché la cricca di Kiev si è rubata pure quei fondi...

Questo lo dice Travaglio, naturalmente, non l'Institute for the Study of the War.

Ma tant'è: l'antifona non cambia:

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Chi sabota il negoziato di Trump raccontando che il fronte è in stallo o addirittura che gli ucraini resistono e possono vincere è un criminale che li vuole tutti morti
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