Un thriller nordico in piena regola confezionato come un thriller carico d'avventura. Potremmo definirlo così “Operation Napoleon”: il film del 2023 di Óskar Thór Axelsson che ci porta nel pieno dei paesaggi glaciali. Il mistero sepolto sotto la neve della trama ci fa scoprire cospirazioni e un'Islanda spettacolare.
Ma la storia è ispirata a qualcosa di reale? Per capirlo, bisogna separare ciò che appartiene ai fatti da ciò che serve alla narrazione.
Non nel senso classico del “film biografico” o della ricostruzione fedele di un singolo evento, ma nel senso più interessante (e anche comune nei thriller): “Operation Napoleon” prende spunto da suggestioni e leggende storiche legate alla Seconda guerra mondiale in Islanda e le intreccia con una trama di pura fantasia.
L’ispirazione principale è il romanzo omonimo, “Operation Napoleon”, dello scrittore islandese Arnaldur Indriðason, pubblicato a fine anni ’90 e diventato un titolo conosciuto dagli amanti dei misteri nordici.
Ed è proprio il romanzo a costruire la premessa “storica” più affascinante: durante la guerra, con le sue alleanze, i misteri di spionaggio e le rotte dell’Atlantico del Nord, l’Islanda avrebbe potuto ospitare operazioni segrete e materiali sensibili, con documenti e reperti mai emersi del tutto.
Ed è proprio qui il bello del gioco narrativo: il film (come il libro) si nutre di un contesto reale — l’Islanda occupata dagli Alleati e la sua importanza strategica nel controllo del Nord Atlantico — e lo usa come espediente per una cospirazione narrativa.
Le dinamiche di intelligence, l’idea di dossier riservati e la possibilità che qualcosa sia stato “congelato” e dimenticato non sono un fatto storico provato nella forma in cui lo racconta la storia, ma sono un modo cinematografico di rendere credibile la tensione.
La geopolitica della guerra può, infatti, lasciare scorie, segreti e zone d’ombra anche decenni dopo.
Non è “tutto vero”, quindi, ma è ispirato a dettagli autentici — Seconda guerra mondiale, presenza militare e interessi strategici in Islanda — e rielaborato in forma thriller utilizzando un’opera di finzione molto precisa, ovvero il romanzo di Indriðason.
Una giovane avvocata islandese si ritrova coinvolta in un caso che, da questione apparentemente locale, diventa rapidamente un incubo internazionale.
Tutto parte dal ritrovamento di un relitto aereo sepolto nel ghiaccio: un evento che ha il sapore dell’archeologia bellica, ma che si trasforma presto in un detonatore narrativo.
Quel velivolo non è solo un reperto della guerra: è un contenitore di indizi, e forse di prove, che qualcuno non vuole assolutamente veder tornare alla luce.
Da quel momento l’indagine diventa un’impresa. Ci saranno di mezzo servizi segreti, pedinamenti, depistaggi e minacce.
Lo spettatore assiste a scene investigative alternate a momenti d’azione e alta tensione, con il classico schema da film di cospirazione: ogni risposta apre nuove domande e la verità sembra muoversi sempre un passo più avanti.
Ecco il trailer del film: