Vittorio Feltri mette i Paesi "Volenterosi" nel club dei coglioni

Vittorio Feltri non crede che Gran Bretagna, Francia e Germania possano in alcun modo migliorare la situazione sul fronte ucraino.

Il direttore, infatti, definisce questi Paesi tutti "chiacchiere e distintivo", per dirla come in un vecchio film. Senza gli Usa, non possono da soli difendere l'Ucraina dall'invasione russa.

Feltri l'ha esplicitato oggi rispondendo a un lettore del Giornale sulla politica estera del governo Meloni.

Feltri contro i Volenterosi: compongono il club dei coglioni

Feltri difende a spada tratta la politica estera di Giorgia Meloni. Innanzitutto lodandola per stare alla larga dal trio Gran Bretagna, Francia, Germania.

I cosiddetti volenterosi non sono un'èlite di statisti illuminati. Anzi, finora, si sono distinti solo per una qualità: la capacità di fare chiasso senza combinare assolutamente nulla. Riunioni, dichiarazioni, selfie istituzionali e tonnellate di retorica. Risultati? Zero. Peggio: provocazioni irresponsabili, come quando Macron ha ipotizzato l'invio di truppe europee in Ucraina, idea geniale che avrebbe soltanto il pregio di farci bombardare tutti da Mosca nel giro di cinque minuti

In queste righe è evidente che emerge tutto il Vittorio Feltri leghista. D'altronde, il direttore è anche consigliere regionale in Lombardia per il Carroccio. E il partito di Salvini è, insieme al Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, il partito italiano più vicino a Putin.

E quindi: contro i Paesi Volenterosi che finora hanno fatto pesare in un modo o nell'altro le ragioni dell'Ucraina sul tavolo della trattativa Usa-Russia, non spara certo a salve: 

Altro che volontà di pace! È il club dei coglioni, non dei volenterosi. E Meloni fa benissimo a starne alla larga 

Feltri su Zelensky

Il direttore, in ogni caso, tiene a far sapere che non vorrebbe indebolire Zelensky. Sarebbe, del resto, un esercizio inutile:

Ma non spetta all'Italia rafforzare o indebolire un leader straniero. Zelensky è già abbastanza indebolito per conto suo: un governo travolto da scandali di corruzione, una guerra che non avanza di un millimetro, richieste infinite di armi e denaro che non portano alcun risultato concreto...

Insomma, manca solo che dica "lasciamo fare agli Stati Uniti": leggendo Feltri questa mattina, sembra di ascoltare Giuseppe Conte.

D'altro canto, il direttore lo dice:

Da quando prendere le distanze dal presidente degli Stati Uniti sarebbe un vantaggio per l'Italia? È Trump che in questo momento sta tentando, piaccia o no, di negoziare una pace reale...

Feltri e gli Stati Uniti d'Europa

Infine, Vittorio Feltri è stato sollecitato anche sul tema degli Stati Uniti d'Europa:

Meloni non ha mai osteggiato il voto a maggioranza nel Parlamento europeo. Quanto al sogno degli Stati Uniti d'Europa, le federazioni funzionano quando le singole parti sono forti. Unione dei deboli significa somma di fragilità, non moltiplicazione di forza. Prima gli Stati europei devono difendere i propri confini, avere governi stabili, garantire identità e coesione, rispettare i propri bilanci. Solo allora si potrà parlare seriamente di federazione. Oggi, sarebbe come costruire un palazzo su fondamenta di gelatina