C'è una svolta nel caso di Diana Canevarolo, la 49enne trovata agonizzante all'alba del 4 dicembre nel cortile della sua abitazione di via Zara a Torri di Quartesolo, nel Vicentino. Secondo quanto emerso dall'autopsia, la morte della donna - sopraggiunta dopo il ricovero in ospedale - non sarebbe dovuta a una caduta accidentale, ma a un'aggressione. Il fascicolo aperto dalla Procura è per omicidio a carico di ignoti: al vaglio degli investigatori cellulari, testimonianze e filmati delle telecamere presenti in zona. La casa è stata posta sotto sequestro.
L'autopsia, eseguita ieri, 11 dicembre 2025, all'ospedale San Bortolo, avrebbe evidenziato una profonda ferita nella parte bassa sinistra del cranio della donna e una lesione sul collo.
Elementi che, secondo il legale della famiglia, l'avvocato Cesare Dal Maso, renderebbero "da escludere" la possibilità di una caduta accidentale, che pure era stata inizialmente contemplata.
La donna, trovata agonizzante davanti alla porta basculante del garage della sua abitazione dal compagno Vincenzo Arena, era riversa a terra, in una pozza di sangue: viva, ma in condizioni gravi.
Trasportata d'urgenza dopo i primi soccorsi sul posto, è morta due giorni dopo a causa del grave trauma cranico subito. Già nei primi sopralluoghi, gli inquirenti avevano sequestrato dall'appartamento attrezzi di lavoro.
Resta da chiarire cosa sia accaduto con esattezza nella notte tra il 3 e il 4 dicembre. Il compagno di Diana ha raccontato di essersi svegliato dopo le 5 per andare al lavoro, di aver notato la porta d'ingresso aperta e di aver trovato, subito fuori, la donna a terra.
È stato lui a dare l'allarme, insieme al figlio 18enne Nicolò, svegliatosi poco dopo. Il giovane, intercettato dai giornalisti, ha spiegato nei giorni scorsi che la madre usciva talvolta per fumare o controllare i social.
E che, nelle settimane precedenti, aveva notato dei ragazzi - presumibilmente dei ladri - introdursi nel cortile della palazzina e poi fuggire. C'è poi la testimonianza di un vicino che attorno alle 3 del mattino avrebbe sentito voci e parolacce provenire dalla strada.
La Procura indaga per omicidio contro ignoti, senza escludere nulla. Al vaglio degli investigatori, in particolare, i filmati delle videocamere di sorveglianza presenti in zona, che potrebbero aver ripreso particolari utili.
Sotto esame, inoltre, i cellulari della vittima e dei suoi familiari: l'obiettivo è ricostruire eventuali contatti o comunicazioni che potrebbero dare una risposta. L'abitazione è stata posta sotto sequestro e lo rimarrà fino alla fine degli accertamenti.
Sotto shock, intanto, la comunità locale. "Giovedì 18 dicembre ci riuniremo per un momento di silenzio e luce in ricordo di Diana", si legge in un post pubblicato sui social dall'amministrazione del Comune di Vo', di cui la donna era originaria.
E ancora: "Invitiamo tutti coloro che l’hanno conosciuta, stimata o che desiderano unirsi al ricordo a partecipare portando con sé una candela o una fiaccola. Sarà un'occasione per stringerci come comunità e condividere un pensiero di affetto alla famiglia".